Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio
CAPITOLO III. 57
fece con loro causa comune. Mentre i primi assaltavan per terra e distruggevano l'una dopo l'altra le città della Magna Grecia, Dionigi chiudeva loro il mare. « Al tempo in cui Veio « e le pianure pontine vennero sotto la signoria romana, le « schiere sannitiche avevano già occupata tutta la bassa Italia, « salvo poche colonie greche che vivevano isolate ed il littorale pugliese messapio » (Mommsen). Le due grandi nazioni italiche stavano per venire a cozzo. La sabellica aveva esteso il suo dominio assai più della romana. Però mancò alla prima la forza politica, che consolida la conquista e crea la potenza di un gran centro dominante. Inoltre i Sabelli non avevano una città dirigente, in cui si elaborasse il senso giure-politico della dominazione: nel che Roma fu maestra nei secoli.
È presumibile che la repubblica atriana a capo della federazione picena abbia presa valida parte, e per terra e per mare, a questi avvenimenti decisivi nell' indirizzo dell' istoria antica italiana. Ne abbiamo gl'indizi, che ho sopra accennati, ma nulla di più. Del resto si sa dagli studiosi come la storia dei popoli italici, allorché non trattasi di contatti coi Romani, possa tracciarsi solo per congetture e per indizi, mancando ogni altro fondamento.
III. Immigrazione siracusana (367=387). —- Chi mi ha seguito fin qui, sa quali e quanto antiche potettero essere le relazioni tra Hatria e Siracusa, ed in generale tra Hatria ed i popoli della Sicilia. Basterà che gli rammenti questo brano di Diodoro Siculo (Lib. XIV, cap. 30), lo storico più autorevole dei Dionigi, di Siracusa e dell'intero paese della tri-scele : « In mezzo a queste gesta, Dionisio (il Vecchio) co-strusse una città attorno al colle Etna, che da un certo famoso tempio chiamò Adrano ». Si noti la frase di Diodoro che suona tempo lontano relativo al santuario. Si noti ancora come i coloni siracusani si rifugiassero tra tante città dell'Adriatico, in quelle soltanto, di cui si ha notizia in Plinio dell'origineSorricchio 4*
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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma 1911
pagine 324 |
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Pagina (60/332)
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