Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      CAPITOLO III.
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      Egli alludeva ai coloniali di Hatria e di Castro. Di qui cominciò quell' esplosione d'entusiasmo, che dovette aumentare man mano che Nerone, inoltrandosi nel Piceno, faceva sempre più manifesta l'audacia della sua mossa, e che, dall'altra parte, giungevano più da vicino e terrificanti le notizie dell'avanzarsi di Asdrubale. Frontino 1 parla di diecimila uomini che Nerone conduceva. Potrebbe essere che lungo la via egli avesse ingrossate le file con opportune cernite tra gii elementi che gli si offrivano.
      Questo viaggio trionfale di C. Claudio Nerone è la più chiara riprova dell'aborrimento che inspirava nei nostri luoghi, dall'Aterno in su, il nome cartaginese.
      Nerone raggiunse il collega sulla destra del Metauro. Sulla sinistra era Asdrubale. Questi cercò evitare la battaglia, risalendo il fiume, ma non vi riuscì. Si combattè aspramente ; e la vittoria già piegava a favore di Asdrubale, quando Nerone con un movimento aggirante riuscì a strappargliela. Asdrubale morì da prode nel folto della mischia insieme a cinquantamila dei suoi. Canne era così vendicata, e Roma e l'Italia erano salve! (547 = 207).
      C. Claudio Nerone, recando seco per trofeo la testa di Asdrubale, rifece più rapidamente ancora in senso inverso la via dell'andata, tra popolazioni esaltate e quasi folli per la gioia. 2 Giunto al campo, dopo quindici giorni di assenza, con atto inumano e vile die' l'annunzio della disfatta ad Annibale, facendogli rotolar dinanzi la testa recisa del fratello.
      La stella d'Annibale era ornai oscurata per sempre, la sua impresa italica interamente fallita, non per deficienza di lui, ma per la resistenza passiva, che incontrò assai maggiore di quella che egli, prendendo esempio dalla Spagna, aveva forse previsto. Si ritirò tra i Bruzii, all' estremo lembo d'Italia, e vi rimase quattro anni, fino a quando non dovette accorrere a difendere la patria, che Publio Scipione, più col consenso
      1 Stratag. I, 19.
      2 « Vix ut compotes mentium prae, gaudio essent » (Livio, XXVII).

Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio Tipografia del Senato Roma 1911 pagine 324

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