Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      CAPITOLO III.
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      questo 1' unico paese, dove, pei tumulti cui essa diede luogo, la legge potette applicarsi. Cominciarono da Pesaro, ma venendo in giù fino ad Ascoli, pare che quivi l'opera loro venisse troncata. Certo è che nel Pretuzzio ed in Atri essi non giunsero, quantunque vi fosse stretto bisogno dell'opera loro. La struttura interna della Repubblica atriana era quella stessa di Roma ; ed un indizio abbastanza chiaro che le condizioni sociali dei nostri luoghi non fossero migliori, lo abbiamo nel continuo affluire dei patrizi atriani in Roma nel corrente e nel precedente vi secolo d. R. Tali patrizi, che furono i Pu-blicii, i Pomponii, i Nevii, gli Egnazii, i Fabii, i Flavii, assursero in Roma ai più alti uffici ed alla nuova nobiltà; e poiché avevano dovuto lasciare, per legge, nella colonia i figli colla massima parte del patrimonio, e ciò non ostante se ne vivevano sontuosamente nella capitale, non è arbitrario il pensare che dovessero esser dessi i grandi usurpatori e latifondisti dei nostri luoghi. Quanto poi fosse l'odio di costoro verso i Gracchi, ce lo dice l'opera spiegata dal senatore G. Pompeo, figlio di padre piceno, e dal console P. Popilio Lenate, oriundo pretuzziano di Castro. Un titolo sepolcrale 1 rinvenuto sopra Interamnia, dove oggi è Campii, unisce i due casati di Pompeo e di Lenate. G. Pompeo fu il senatore che sollevò l'accusa contro Tiberio di tenere nascosta in sua casa la corona di Attalo, re di Pergamo: ciò fu messo in rapporto colla proposta fatta dal Gracco di distribuire ai poveri il tesoro dal re Attalo lasciato col regno in eredità al popolo romano, acciocché ognuno potesse acquistarsi gli arnesi rustici per lavorare il campo assegnatogli; in pari tempo fu incentivo al proditorio assassinio di Tiberio. Morto lui, Popilio Lenate fu il più accanito persecutore dei seguaci dei Gracchi.
      Tiberio Gracco fu trucidato, ma l'opera sua della divisione delle terre rimase, almeno teoricamente, in piedi, e
      1 Mommsen, Corpus Itmcr. Eat., voi. IX, n. 5137.


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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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