Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio

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      CAPITOLO III.
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      gran fuoco, prima che tutto fosse pronto per l'insurrezione simultanea che' i capi volevano.
      Rivolta di Ascoli. — Governava il Piceno, con funzioni consolari, il pretore C. Quinto kServilio, che pare risiedesse a Fermo. Essendogli stato riferito che gli Ascolani mandavano ostaggi tra i Marsi a conferma dell'accordo, portossi immantinente in Ascoli, preceduto dai suoi littori e seguito dal legato Fonteio e da piccola scorta militare. Trovò il popolo radunato in teatro per una solenne sacra festività, ed ordinò si sospendessero i tripudii; ma la folla rispose con fischi ed invettive. Replicò il proconsole con maggiore bur-banza ed insolenza. Allora il popolo esplose; trucidò lui, Fonteio e tutta la sua scorta, corse la città, chiuse le porte, massacrando nelle case tutti i cittadini romani e i loro aderenti ed amici che in Ascoli dimoravano, e trascinandoli in piazza insieme alle loro donne, di cui fecero orribile scempio, « quasi che con uno spaventoso delitto si volesse rendere impossibile ogni riconciliazione » (Mommsen). Alla strage seguirono la confisca dei beni dei Romani, o meglio, la ripresa delle terre usurpate, ed i preparativi della difesa. Ascoli, più ferocemente di Fregelle, aveva dichiarata la guerra a Roma. Contava, sì, sull'aiuto dei collegati; ma l'ora concertata dello scoppio non era giunta, e pel momento essa era sola.
      III. La guerra (663-664 d. R. = 91-90 a. C.). — Della guerra sociale italica non abbiamo un racconto ordinato e chiaro, ma solo frammentario, come nei residui di Livio, o confuso e sommario, come in Appiano Alessandrino ed in brani di Cicerone e di Floro. Quegli che più ci dice, pur in mezzo a mille digressioni ed a molte lacune, è Appiano; ma son tutti racconti dal punto di vista romano. Ci manca interamente la narrazione degl' Italici, che pur ne scrissero. In compenso ne abbiamo vive testimonianze nelle ghiande missili, ossia nei proiettili plumbei, che i fundibularii o frombo-lieri scagliavano contro i nemici, e che concordemente glisokricchio. 10*


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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma
1911 pagine 324

   

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