Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio
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LIBRO III - H ATRI A SOCIA DI ROMAostante i gravi torti ricevuti, rimasero fermi alla fedeltā del loro vincolo federale, massime nei nostri luoghi del centro, dove pių ferveva la lotta. Le fortezze latine erano come oasi pei Romani in mezzo al deserto vasto della ribellione che s'era formata intorno ad essi. Entro quelle mura riparavano i loro eserciti disfatti per riprendere nuova lena, e contro di esse infrangevasi impotente l'ira dei nemici, che non avevano macchine d'assedio. GĖ' Italici avevano radunato cento mila combattenti sotto gli ordini supremi, del console Silone dal Piceno alla Campania, e del console Mutilo da questa e dal Sannio al paese dei Lucani. Luogotenenti dei consoli erano dodici pretori, che, allo scoppiare della guerra, furono : Vezzio kScatone, marso, Marco Lamponio, lucano, Marco Egnazio, Lucio Cluenzio, due Ponzio Telesino, sanniti, Erio Asinio, marruccino, Gatta, campano, Caio Vidacilio, piceno d'Ascoli, Pubblio Ventidio, piceno d' Osimo o di Ascoli, Tito Lafrenio, forse anch'egli piceno, Publio Presenteio e Caio Pontidio, di patria incerta. Ognuno rimaneva a capo delle genti di sua nazione ; onde noi avemmo a fare con Vidacilio, con Ventidio e principalmente con Lafrenio. Un' uguale organizzazione ed un' egual forza opposero i Romani. Riunirono anch' essi cento mila uomini sotto il comando dei consoli dell'anno 664, L. Giulio Cesare e P. Rutilio Lupo. Il primo doveva operare al sud, nella Campania; il secondo al nord, dalla Marsica all'Adriatico. Quegli aveva per luogotenenti L. Cornelio Siila, i fratelli Sesto e Caio Giulio Cesare, Licinio Crasso e Marco Marcello ; e questi C. Mario, Val. Messala, C. Perperna, Q. Cepione e Gneo Pompeo Strabone. Neil' uno e nell'altro esercito consolare era cosė il fiore dei duci di Roma. Coli' armi al piede, gė' Italici fecero ancora un tentativo di pace, spedendo a Roma una legazione per dichiarare che avrebbero deposte le armi se si fosse loro concessa la cittadinanza per cui contendevano. Ma Roma con ingiusta fierezza, rispose che si pentissero, disarmassero e poi sarebbero ascoltati. Allora il gran duello incominciō.
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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma 1911
pagine 324 |
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Pagina (159/332)
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