Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio
254 LIBRO V - CIVILTÀ E COLTURA ATRI ANO-ROMAN Ataroli ed il terrapieno Finocchi, che tagliano il rudero penetrante nelle loro sostruzioni. Quel porticato poteva appartenere ad una basilica, ad un teatro o ad un ginnasio, il quale ultimo edifìcio pare più probabile per quanto ora diremo. Nicola Sorricchio (per quanto posteriormente vaneggiando intorno ai popoli post-diluviani, malattia comune agli archeologi del suo tempo, sdegnasse una sì recente origine) opinò che quella vasta zona di antichi ruderi racchiudesse le terme colle annesse appendici di luoghi destinati allo svago di tutti i cittadini ed all' educazione fìsica della gioventù, quali ce li descrive Vitruvio, e quali possiamo ancora vedere in Roma nelle terme di Caracalla. Gli parve ancora possibile che un tanto grandioso pubblico edifizio derivasse dalla munificenza dell' augusto concittadino P. Elio Adriano, che per onorare il luogo originario dei suoi maggiori volle esercitarvi 1' ufficio di quinquennale con quella splendidezza che alla sua dignità si addiceva. Io, a dir vero, inclino molto ad approvare questa opinione. Un imperatore del carattere di Adriano, generoso, innamorato della cultura greca, che, come ci attesta Sparziano, amava Atri al pari di Italica come sua seconda patria e ne dimostrava la preferenza coprendone gli uffici municipali, non poteva lasciarla senza un ricordo imperituro, senza copiose largizioni, insite, nel costume, all'ufficio di quinquennale (curator operurii publicorum), indipendentemente dalla sua qualità augusta.
Nè mancano indirette prove epigrafiche. Il sarcofago onorario di C. Vitale, quinquennale e curator muneris publici. al pari di Adriano, fu scavato e rimesso a luce, come dicemmo, alla presenza di Nicola Sorricchio e dell'Abate de Chaupy, nel luogo della Regia Cavallerizza. Il blocco marmoreo, che ricorda gli ampia beneficia in se conlata ed il nuovo titolo A eli a della Colonia Hadriana, e faceva bella mostra di sè nella villa romana del Cardinal di Carpi, donde lo trasse il Gruter, come sopra osservammo, è assai probabile che venisse tolto dallo stesso luogo del R. Palazzo, allora residenza feudale di Gio. Gi-
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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma 1911
pagine 324 |
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Pagina (257/332)
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