Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio
CAPITOLO III.
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a bassorilievo : Venere siede appoggiando il destro braccio su di un' ara che sostiene un' erma e guardando Amore che lotta con Pane; sulla sua sinistra è un ramo di palma len-tischiato (Garritoci, Syll., n. 2332). Il soggetto è grazioso, ed il motto rammenta la rota d'amore che mentre gira reca pena. Est amoris rota, quae se dum versai luit (Properzio, II, 7, 32); Vinceris aut vincis, haec in amore rota est (Luciano, Dial. deor. VI, 5).
I vasi firmissimi di Plinio, i corcirani di Esichio, i dolii vi-narii infine, spessi fino a tre dita, s'incontrano in Atri ad ogni passo ; solochè per imperizia o noncuranza raramente finora son venuti integri a luce. Se uno scavo sistematico da persone esperte si tentasse nelle località indiziate, il risultato sarebbe sicuro. Spigolerò qua e là tali indizii ad agevolazione delle future ricerche, dalle memorie scritte che ne restano.
Nicola Sorriccliio (op. cit., pag. 185-187) segnala le seguenti località dove rintracciaronsi vasi ed oggetti fìttili: 1. L' antico orto dei PP. Domenicani « dove dovendosi cavare per una quarantina di palmi per fondamentarvi 1' ediAzio del noviziato erigendo... furono messi fuori assaissimi « pezzi di vasoni, uno fra, quali non inteso e per intiero, e « di elegante fattura, e che si conservano da quei Padri come « rarità ». 2. Un podere lì presso dell' autore, dove si rinvennero in fila nove vasoni o dolii, doppii « tre buone dita » colorati alcuni con « vernice verdebruno » altri « in rossiccio « variatamente screziato e per la 'più parte ritenevano la «naturale appariscenza della creta medesima: niuna scritta « vi rinvenni per quanta mai diligenza ne praticassi (giacché « vennero fuori quasi tutti rotti): potevano tutti, per ciascuno, « di questi grossi vasi contenere benissimo otto o dieci barili, piuttosto da servire a conservare i vini per parecchi «anni...». 3. Presso il Vomano, nel sito sopra rammentato, vicino alle mura del preteso anfiteatro « dove si rinvennero mucchi con differenti rottami di creta cotta che per « la finezza, delicatezza e leggerezza non la sarebbe cedutasokkicchio.
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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma 1911
pagine 324 |
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Pagina (276/332)
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