Annali della cittą di Bologna di Salvatore Muzzi
)( X*VIII )(
venisse questa abitata. E vuoisi tenere che soltanto dopo 1' ultima grande ed ignea calamitą narrata da Esiodo nell' allegorico racconto di Tifeo, in quella parte che oggi si dice Sub-padana, forse innovassero le genti Super-padane, ed a poco a, poco si dilatassero qua e colą in ragione del successivo e vario afFreddamento della Penisola stessa.
, . I Fenicii, primi fra tutti i navigatori a memoria d'uomini, solcando i mari che circondano Italia, la scansarono in quei remotissimi tempi che tutta splendeva di fuoco, quando essi. percorrevano i mari della Siria, della Palestina, dell' Egitto e della Mauritania ; ma come poi pei vulcani cessati e pel naturale afFreddamento .che ne derivņ, fu fatta preda pił sicura e porto pił tranquillo per le loro navi: allora probabilmente vi posero piede, perchč la scopersero terra fertilissima, in bella postura disposta, ed a benigna guardatura di Cielo rivolta. Ed ecco delle sue .coste meridionali fecerq loro stabilimenti. Jntanto nuove genti ( come par fuor di .di^bbio ) entravano in Italia per l'opposta parte; e probabilmente scontravano al centro le altre,e sanguinose zuffe fra loro impegnavano j e stanchi dall'odio e dalla stra-; ge, stringevansi poi in quelle prime Confederazioni centrati che furono un miscuglio di Oschi, Toschi, Liguri e Taurisci;
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