Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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quali si estendono fino ai primi lustri del secolo passato , tutte le altre opere hanno il doppio inconveniente di restarsi a tempi remoti, e di esser rarissime perchè non vennero giammai alla luce pei torchi. Infatti le Cronache le quali Frate Barto-lontmeo Della Pugliola trasse dalle scritture di Ser Jacopo De9 Bianchini, si stanno al 1407 : i manoscritti di Agostino Macchiabili vengono in supplemento al Sigo-nio dal 1*57 al 1267; i libri delle storie bolognesi del Bocchi finiscono al ia63 : Giovanni Griffoni cessa col 14^8 : e la famosa Cronaca di Niccolò Seccadenari non avanza oltre il i5ai.
Vi hanno pure parecchie miscellanee e parecchi giornali anonimi risguardanti Bologna, i quali tutti sono ben lungi dal recar le notizie storiche fino ai tempi nostri ; e perchè sono manoscritti non possono soddisfare al comune desiderio.
Però, fra quanti scrittori narrarono le cose di Bologna, quello che di gran lunga ha superato tutti gli altri è senza dubbio il conte Lodovico Savioli, quel famosissimo fabbro di anacreontici numeri, che non fu imitatore di nessuno , e che nessuno per anche ha potuto, non che raggiungere, seguire . Questo Cantor degli Amori volse 1' ingegno a ben altra cosa che ad erotici metri : ei diede opera agli Annali di Bologna, e li pubblicò sino al 15170,
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