Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIGuido e Maroocia, e perì nella carcere l'anno 928 dopo aver seduto quasi tre lustri. Nò Giovanni undecimo ebbe miglior fortuna. Il secondo Alberigo, intento a non divider con chicchefosse il dominio , arrestollo in breve , e il ritenne in vita con Maroccia madre comune. Frattanto Almerico Marchese di Mantova figlio d' Almerico, e Franca sua moglie, erano in Bologna l'anno vigesimo primo d' Ugo, e disposero delle lor terre nel Bolognese e nel Modenese per la quantità di due mila mansi in favor della nostra Chiesa. Reggevala, sottentrato a Pietro, un secondo Giovanni.
Da Lotario che sopravvisse al Padre anni tre, la Corona trapassò in Berengario Marchese d'Ivrea figlio d'Adelberto Marchese, ed in Adalberto suo figlio 1' anno vigesimo quinto, dacché fu cacciato d'Italia Rodolfo Re. (A. 950). Nè jJiù tardi che l'anno quinto Pietro Bolognese Arcivescovo di Ravenna convocò a Sinodo i Confratelli. ( A. 965 ). Intervenne cogli altri Alberto o Adalberto Vescovo di Bologna successor di Giovanni, e soscrisse in unfiudicato , che rassecurava a Martino Vescovo di 'errara, Massa Cuparia con altre terre. ( A. 959 ). L'anno decimo ci somministra il più antico vestigio de' Canonici di nostra Chiesa. Non ascendeva il lor numero' più che a quattordici. Sei preti, compresovi 1' arciprete e otto diaconi, fra' quali due notai ed un vesterario.
Ma frattanto Ottone, detto il Grande, Re di La-magna figlio d' Enrico Re nominato 1' Uccellatore, volgeva nell'animo la conquista del Regno Italico, e aggiugnevagli incitamento la tirannide di Berengario fatta intollerabile a' Principi, ed alla Chiesa. Scese Ottone di qua da' monti per Val di Trento con Adelaide Regina, chiesto e acclamato dalla nazione presso che intera. (A. 961 ). Sedeva allora Pontefice Ottaviano figlio del secondo Alberigo, che si nominò Giovanni duodecimo. Avevanlo preceduto Giovanni undecimo, Leone settimo, Stefano ottave , Marino secondo e il secondo Agapito. Unt^ooQle
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