Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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ANNO DI CRISTO iti®.
JjjKRioo disponessi a metter piede di qua dall'Air pi forse per proseguire, forse per1 comporre l'insorta querela delle investiture. S'era aggiunta la morte di Matilde Contessa, nè mancava ohi lo eccitasse a rao-corre una successione , che inohiudeva tanta parte d'Italia. Scese in fatti a principio d'anno con.Matilde Regina, ed accompagnavanlo, Enrico detto il Naro, Dima di Baviera fratello del più giovane Guelfe, ed Enrico Duca di Carintia. Era al Maggio in Go-vérnole terra alle rive del Po nel distretto di Mantova , intento a riordinarvi il nuovo dominio. Accorsero d'ogni parte Principi e Nobili ; e fra questi Pelavioino e Cavalcabò Marchesi, Uberto Conte figlio d'Alberto Conte di Bologna, Alberto Conte di Sabhioneta figlio di Bosio, Mal traverso da Ca* stelnuovo, e i Vassalli primari della Contessa, cioè Arduino da Palude, Raticberio ed Obitfo da Gon* saga, Nordillo da Castelveochio, Gerardo da Bo-sceto, Bernardo ed Alberto de' figli di Manfredo , col nipote Ubaldo, Gerardo da Cornaaano, e Sasso da Bibianello con altri più. Il Giureconsulto Warnerio od Irnerio , che d' indi innanai frequentò la Corte, assisteva ai placiti, primo fra' Giudici della Trivigiana e di Lombardia, e con Enrico stavasi a cotte in Governolo. Egli era già salito in altissima fama, e ben a ragione, perchè fu dee» so, che eccitato dalla celeberrima Contessa Matilde, interpretò le Pandette , e rinnovellò le leggi della civiltà fra il disordine della barbarie.
Colà presentaronsi ad Enrico, Alberto Crasso ed Ugo d'Ansaldo,e vi perorarono per lo Comune di Bologna escusandolo della rócca abbattuta ( 15 Maggio). Seguivanli Aazo d' Axzo da Vico , Witterao de' figliuoli di Carbone col Nipote Rolando, Bono di Tegerio, Dondedéo di Bono, Guido di Beatrice»
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