Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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gli Oratori d'Alberto Abate Nonantolano, e de'suoi Cattanei, che descrivendo la calamità sostenuta, e le angustie imminenti, imploravano risarcimento e soccorso. Commiserolli il Re, dichiarò violata nel-1' attentato la Maestà dell' Impero, confortolli a difendersi virilmente , finché giugnessero Wilbaldo Abate di Corbia , ed Arnoldo Cancelliere diretti a ristabilir la concordia, e ammonì i Modenesi, che d'indi innanzi, per quanto estimavano il favor regio, desistessero dalle aggressioni. Intanto era voce della sua venuta in Italia per la corona d'Imperatore. Smentironla i pericolosi dissidi, che suscitar-ronsi nuovamente nell'Àlemagna, eccitati da Guelfo Duca, d'intelligenza con Ruggeri Re di Sicilia, che intimorito dalla nuova Lega stretta a suo danno fra l'Imperator de'Greci Manuello Comneno e Corrado Re, adoperava ogni mezzo per impedire il secondo dal metter piede in Italia.
E memoria a que'tempi d'un Maestro detto Vacano , che addottrinato nelle nostre Scuole, recò agi' Inglesi la Giurisprudenza Romana e insegnolla in Osfordia.
ANNO DI CRISTO Ì130.
Eugenio, che messo freno a'Romani si prometteva nella sua Sede giorni men torbidi, parve nuovamente costretto ad allontanarsi. Era in Ferentino all'Ottobre. Colà riportarono privilegio l'Arciprete e i Canonici di Monteveglio. Ildebrando Crasso, al tempo medesimo fu promosso a Cardinal Diacono di sant' Eustachio, ed ebbe nella Lombardia podestà di Legato. Intanto la morte del giovane Enrico Re, figlio di Corrado , preparò all' Impero non lontani mutamenti.
Ma gì' Imolesi all' autunno uscendo improvvisamente col favor della notte, assalirono Castello d'Imola (14 Ottobre). Custodivamo con alcuni pochiv^ooQle
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