Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIi3i
dall' amicizia con quella città : ed ecco per qualmotivo i Parmigiani minacciati, studiarono 1' amicizia de'Modenesi. A'Reggiani, collocati com'erano frai due Contadi, fu prefìsso un termine a dichiararsi.
Ma in breve.Rodolfo Vescovo d'Imola presentandosi in Ferentino ad Eugenio, espose la calamitosa vicenda della sua Chiesa e degli uomini di san Cas-siano , e implorava riparo da nuovi mali che sovrastavano. Versò il Pontefice le censure sugli aggressori , privilegiò Rodolfo, e al tempo medesimo esortò in iscritto il Comune di Bologna, affinchè ricordevole della gloria meritata in addietro col protegger gli oppressi, s'adoperasse a tutto potere per Io sollecito risorgimento di san Cassiano, vi raccogliesse il ramingo popolo, e fornisse in oltre valido aiuto a Rodolfo nella difesa di quelle terre che gl'Imolesi gli minacciavano (3 Marzo). Fin da questo tempo il Castello di Fagnano era passato dal dominio Imolese a quello di Bologna.
Se non che il risentimento de'Bolognesi non abbisognava d1 incitamento. Essi e i Faentini, diffidando sull'esito d'un assedio, s'abbandonavano ad astuzie occulte per aver Imola in loro arbitrio senza alcun rischio. Fu pattuito con alcuni de' cittadini che i cavalieri di Bologna appressassero cautamente alle mura col favor della notte, e mentre l'improvviso assalto vi richiamasse la miglior parte del popolo , la porta opposta sarebbe data in potere dei Faentini. Ma il colpo tornò fallito per negligenza de'nostri, che perdendo tempo tra via nell'espugnazione di Medicina, indugiarono a comparire (14 Ottobre). Intanto una schiera de'Faentini s'era affacciata in silenzio all' ora prescritta , e poich' ebbe atteso alcun poco senza vedersi introdotta, cominciò ad atterrar la porta, e azzuffarsi coi difensori, sulla fiducia che i Bolognesi non si rimanessero in ozio per la lor parte. Combattevasi senza risparmio, quando l'alba accusando lo scarso numero degli aggressori, aggiunse coraggio al popolo d' Imola,
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