Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALI ,
Era ornai pronto un esercito di là da' monti, e l'Imperatore «'apparecchiava a trarlo in Italia per lo sterminio de'Milanesi. Il precorsero Rainaldo Cancelliere ed Ottone Palatino di Witelspaók , Legati d'Impero, che uscendo entrambi da un colloquio di Grandi convocato a Cremona, vennero in Bologna, e deliberaronvi intorno a quanto fesse spe-diexrte per la pubblica utilità. Disoesero successi-» Vamente nella Romagna a frenarvi i messi di Mannello Comneno, ohe'tentavano la fedeltà dei Ino* ghi marittimi. Era ereditaria sì nell'Impero d'Oriett-le, che in quel di Occidente l'emulazione. Solo m ciò apparivan concordi Federigo ed Emmannello, che ognun dei due adoperavasi per sottrarre a Guglielmo Re di Sicilia le Provincie di qua del Faro. — Ancona intanto (fosse tradimento o conquista) obbediva al Greco.
I Bolognesi in questo tempo rinforzavansi con nUo» Vi acquisti per lo Contado e al di fuori. Al Maggio Pietro di Gerardo de'Giocoli, Rainaldino d'Unzola, e gli altri Cattanei di Monteveglio, perfino a disdici presentandosi a' Consoli offerirono quel Castellò al Comune, assentirono che levasse le colte nel* lor Distretto, e s'astrinsero a combatter per esso senza stipendio da Setta alla Città, e dall'* Alpe alla palude contra qualunque avversario, dedotti' l'Imperatore e Guelfo, o tutt' altri che per fatto dell' Imperatore' ottenesse il Patrimonio Matildico (19 Maggio). Nè passarono che pochi giorni, ed Isnardo. Consolo venne in Monteveglio a richiedervi dal pieno arringo la conferma dell'atto (26 Maggio). Giurò quel popolo, presenti Gerardo Vescovo, che forse v'ebbe parte di conciliatore, Alberto e Tri-paldo Conti dall'Amola, ed altri nobili delle terre eirconvicine, e fu pattuito, che non darebbe il Castello a Guelfo medesimo in pregiudizio de' Bolognesi, o risparmierebbe l'Imperatore se li assalisse. Intanto il Comune gli salvasse il Castello, fornisse aiuto a ricuperarlo dagli occupanti, emendasse i danni die sosterrebbe guerreggiando per esso,
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