Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ai 8.
ANNALIdichiarò in favor del Comune: e Jacopo stesso poco meno che abbandonato dal restante de' contumaci fu costretto a ridursi entro all' Episcopio. E già i Consoli v'erano accorsi traendo seco la \ maggior parte del popolo, e apparecchiavano per espugnarlo macchine e fuoco ; quando e il Vescovo e Jacopo, convinti che la resistenza trarrebbe sul loro capo rischi più gravi , preferirono alla sommessione la fuga , e salvandosi per una cloaca uscirono ignoti dalla Città.
Surizano o Soverzano, Castello al di là dell' Idice non lontano dalla palude, fu il luogo chè prescelsero a lor ricovero, perchè quivi la famiglia d'Alberto d'Orso aveva possidenza : e l'ebbero poscia i Manzoli, che vi durarono fino alla loro estinzione: Colà, nel tempo che s'atterravano le case e le torri di Jacopo, affrettò coli' esercito Guglielmo Consolo de'Malavolti, e strinse i proscritti. Se non che, o il Pontefice, al quale appellò il Comune dalle violenze del Vescovo, s'interponesse per la concordia, o piegasser l'animo degli offesi la memoria del favor passato e la riverenza medesima, si venne ai patti. Costa che il Vescovo redintegrato ali* officio reggesse a tutto il Decembre, nè però cessassero i Consoli: e fu divisa con loro l'autorità. Ricomprò Jacopo sé medesimo e i suoi figliuoli Cazzanemico, Traversare e Gerardo, giurando d'osservar que'precetti che imporrebbe il Comune, e frattanto fu distrutto ed arso il Castello. Risorse a questo modo la pubblica tranquillità, e si sopirono i Semi dell' ire intrìnseche, per isvilupparsi in seguito con più efficacia.
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