Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIpropoto che ad oggetto d'evitare Io scandalo qualsivoglia per parte degli adunati, la elezione si differisse fino al mattino vegnente. Al che assentendo i colleghi, egli, autorizzato a salir sul pulpito disse al popolo che poteva a piacimento distogliersi, giacché i Canonici eran concordi} e che a norma della facoltà trasferita in esso da' suoi fratelli, eleggeva Vescovo l'Arcidiacono. E tosto i suoi fautori appostati , alzando le grida d'applauso e intonando il Te Deum, corsero a riporlo nella Cattedra Vescovile, e ninno ardì contraddirgli o negargli obbedienza.
Resse i Modenesi Ugolino Conte da Panioo, i Mantovani Jacopo di Bernardo de' Carbonesi.
ANNO DI CRISTO 1190.
Ardeva da parecchi mesi la guerra fra'Piacentini e il Comune di Parma, che a pregiudizio de'primi s'era impossessato del Borgo di san Donnino, e par-teciparonvi le terre di tutta intera la Lombardia perfino al Panaro. Coi Piacentini * ch'erano in arme per riaverlo, venivano i Milanesi, i Bresciani, i Lodigiani , i Vercellesi, i Novaresi, gli Astigiani, gli Alessandrini e i Comaschi. Assistevano a' Parmigiani » Comuni di Bergamo, Pavia, Cremona, Modena e Reggio. Usci co'Reggiani alla primavera il lor Podestà Guido Lambertini, che occupò Bismantova, e in breve forzò Pugliano, apposte le macchine alla muraglia (19 Maggio). Quanto di bene operò questo nostro concittadino nel tempo della sua Pretura in Reggio, lo rischiara una pietra murata allora alla porta, di santa Croce, ed oggi in un Atrio pubblico della CittÀ ; la quale pietra è così scritta in istrani versi latini :
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