Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIin Ravenna* dove fu sede di Regi, e dove eran Codici trasferiti da Roma, affine di farvi non pochi studH importanti. Non Codici materiali d'amanuensi, ma dottrine legali, prima insegnate nella Città de* Pontefici, poi in quella degli Esarchi, e finalmente in miglior stagione nella nostra Bologna. I libri erano esposti con questo ordine: il Codice, il Digesto Antico ed il Nuovo, e poscia le Istituzioni e l'Inforziate. Irnerio sopra questi scritti compose un grande lavoro : ne raccolse le sparse mepibra , le ordinò, le dispose in tal guisa che tutte al loro posto si trovassero, le mise in modo che ricevessero e riflettessero luce, e rimosse da loro ogni nociva caligine. Pepone, Alberto e Pietro da Monte Armato avevan tenute cattedra prima di lui, ma egli superò la fama de' precedenti , e però con tutta ragione venne da molti appellato zzLucerna del Diritto.rz D' alcuiii suoi uffici politici abbiamo già detto ov'era d'uopo in questi nostri Annali ; de' principali suoi scritti abbiamo qui brevemente toccato: il Sarti, e prima di lui il Gravina ne disser più a lungo. Per la qùat •osa noi ci staremo dal farne maggiori parole; avvertendo soltanto che questo instauratole del nostro famoso Archiginnasio, prima del iii3 insegnava già il Diritto , e del 11^0 più non viveva.
Bulgaro di Alberto de*Bulgari, a quanto pare fa allievo d'Irnerio e coetaneo e compagno di Martino Gosia, e d' Ugo e di Jacopo da Porta Ra~ ventiate. Bulgaro acquistò fama di valente più. degli altri condiscepoli, onde forse nacque la- ruggine che fra lui e Martino si manifestò. Dir qui ebbe erigine un opposizione legale, un dividersi di fazioni , che se non valevano a sparger sangue, po-tevan bene assaissimo a travolger le menti per ispirilo di parti, con deplorabile danno della patria comune. Entrambi costoro furono (com'abbiamo veduto) al Congresso di Roncaglia, dove stabiliron le Leggi dell'Italico Regno. Ivi Martino si procacciò la benevolenza dell'Imperator Federigo, perchè piegò debolmente innanzi la potenza di lui, e ne disse
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