Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIe il Comune di Cremona mal pago degli uffizi perduti, promise a stento di rinnovarli, aggiugnendo, che se tornassero a vuoto per isventura, non s'asterrebbe in allora dall' adottar quel partito, che senza apporre veruna macchia all'onore de'Bolognesi salvasse tuttavolta il suo da rimprovero. In sì fatta guisa poiché scemavasi dal lato nostro la sicurezza d' opprimere , nè i Modenesi per la lor parte cessavano dal tenerci a bada, offerendo talora e talora tergiversando isvanì coli' autunno la stagion del combattere. E commendato dagli scrittori Corrado Conte di san Martino Podestà a quel tempo di Modena , il quale seppe colla sua destrezza produrre a modo i trattati da poter, cessando dalla Pretura, dimettere a'Modenesi intatto il Distretto. E noto, che nel verno innalzarono i Bolognesi per guardia de'lor confini un Castello a fronte di san Cesareo, nel luogo stesso ove sorse altravolta quello di san Colombano, e il denominaron Piumazzo, e che gli uomini di Nonantpla, venendo meno all'antica fede, aderirono a'Modenesi. E s'aggiunse per ultimo, che il Comune sollecito di trasferir la Pretura in persona provata, chiamò Uberto Visconte ; ed Obizzo d'Osa, detto Mirano di Wipone (29 Agosto), che un'elezione legittima aveva sostituito al Pusterla , rimase escluso , salvo il rimborso di lire mille in ammenda degli apparecchi. Egli fece ampia rinunzia di qualsivoglia ragione a Guglielmo Podestà ed ai Procuratori del Comune. Frattanto nuovi trattati coi Fiorentini e coi Bergamaschi, rassecuravano la reciproca intelligenza (6 Agosto), ed agevolavano ulteriormente il commercio restringendo 1' azione dell'aggravato alla sola persona, ed ai beni dell'offensore (i3 Settembre). Guido de'Tantidenari, Bo-navolta de' Malavolti , Ugolino maestro in Leggi e Guido di Dossio , Console de' Mercanti , stabilirono in Firenze e vi riceverono il giuramento di quel Comune. Vennero in Bologna ad obbligarsi pei Bergamaschi Lanfranco de' Muzzo ed Oprando de' Roario.
Annal. Boi. T.I. 35
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