Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALImanterrebbero illesi gli uomini di ciascuna. Uu rinforzo di cavalieri e pedoni, introdotto a presidio dai due Comuni, rassecurò quel Castello dagli attentati.
E una congiura non preveduta sviluppavasi nel frattempo di là dall' Alpi. Sifrido Arcivescovo di Magonza promulgando contro d' Ottone le censure di Chiesa, aveva in un parlamento convocato a Bamberga, persuasi acciocché il riprovassero parecchi Principi de' più possenti ; e i lor messaggeri erano discesi in Italia per indur Federigo a non isdegnar la fortuna, mentre affacciavasi apparecchiata a redintegrarlo ne'perduti diritti. Dei due, Corrado di Neiff ed Anselmo di Iustingen , scelti da'principi a quell'incarico, arrestossi il primo in Verona, e di là adopravasi sottraendo ad Ottone quanto più poteva d'amici. Venne Anselmo in Palermo, nè senza aver da prima tentata in Roma la volontà del Pontefice, il quale vedeva a quanti rischi potesse esporre un potente che in sé riunisse ambedue le corone dell' Impero e della Sicilia. Ma le cure di sottrarsi a mali imminenti, prevalsero tanto che finalmente acconsentì. D'altra parte apparivano volenterose di riconoscerlo di qua da'monti parecchie terre primarie; e la serie che tutto giorno aumentavasi, minacciava un pieno mutamento. Nè V Imperatore indugiò più oltre a conoscer chiaro intorno a'pericoli che minacciavagli una confidenza soverchia ; e distoltosi da una conquista vicina a compiersi, apparve inaspettato ne' piani di Lombardia.
All'Agosto gli uomini di Lovoleto e di san Marino , dimisero a' Procuratori de\J Comune le terre di sua ragione usurpategli tra Fiumicello e 1« Valli (10 Agosto) ^ e gli abitatori di Monteveglio nobili e popolo, servendo a' patti giurati, acquistaron terre per 10 Contado fra il Lavino ed il Reno (1 Maggio). Il vallo, che ricolmato ne' tempi addietro dalla vendetta di Federigo, divideva la Città antica dagli edifici aggiunti all' intorno, fu ricoperto per cura
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