Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIsolo uomo.—Appena entrati gli assediatori, fecero man bassa (come suole avvenire ad esercito stanco per lungo assedio nel primo impeto di furor militare) sopra l'intera popolazione: non fu perdonato nè a sesso nè ad età. Tutto venne posto a soqquadro.
In quest' anno gl' Imolesi avevano riportato a Spira privilegio del Re, che rassecurava il loro Contado dalle pretensioni de* Bolognesi e de'Faentini ; nè s'astennero dal provocarli nel lor silenzio, eoi porre a morte due Faentini colpevoli di maleficio commesso in luoghi d'ambigua giurisdizione (...Febbraio). Sfidolli a guerra immediata l'uno e 1' altro Comune , e non valse che si scusassero coi Bolognesi per Oratori, o che defraudati d'ascolto, appellassero solennemente ad Onorio (23 Marzo). £ già divisavasi d'un apparecchio acconcio ad opprimerli, quando in Bologna comparvero d'improvviso Jacopo Vescovo di Turino e Guglielmo Marchese di Monferrato ambidue Vicari in Italia per Federigo , e intimaronvi apertamente al Comune , che desistesse da qualsivoglia attentato, nè d'indi innanzi osasse arrogarsi ragione alcuna sul Contado Imolese. Era Podestà a quel tempo Enrico Pavese de' Conti di Rovérsciala. Furono Consoli di Giustizia Giovanni da Castel de' Britti, Pellegrino di Mainfretino di Lugarello, Gerardino da Sala, Bran-caleone d'Andalò Carbonesi, Ungarello di Cessabò, Jacopo di Rustico, Pilizarino e Grimaldo : lo furono de'Mercanti Ubertino Rodaldo, Guido Zagni e Baiti nino de'Zovenzoni : lo furon de'Cambiatori Piero da Castel de' Britti , Arardo di Riccomanno e Bonaventura di Marsilio. Procuravano Manfredo di Manfredo dalle Burelle , Zaccaria de' Rodaldi , Cazzanimico di Jacopo d'Alberto d'Orso e Geremia de'Matoni. Appaion Giudici Gerardino di Guido d' Adelasia , Alberto d' Uguzzone de' Gottofredi , Buongiacomo de' Pegolotti, Rolando d' Arimondo Ramponi, Arriverio d'Alluserio de'Carbonesi e Matteo de' Rodaldi. — Enrico Podestà , accompagnato .da' cittadini primari, venne ad essi, e non senza
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