Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      ANNALIuscendo all'aperto sull'imbrunisi, rivolsero i loro sforzi al Carroccio de'Parmigiani. Le macchine che disposte sui carri (metodo inusitato d'offesa) avanzavano grandinando ^dispersero settecento pedoni che il custodivano. È tutta de' bolognesi questa guerresca invenzione di fissar sui carri le petriere o le manganelle per usarne in battaglia, mentre per lo addietro non usavanle che negli assedii ; e fu questa la prima volta che con grande vantaggio ne fecero prova. Infatti, quanti stavansi a guardia del Carroccio, disperando più scampo fuggivano: e restò solo alla sommità Guido degli Ovefii, che esortato da commilitoni a discendere ed a salvarsi, rispose che vi morrebbe per l'onore del suo Comune. E già tentavano i nostri d'insignorirsene, qiiando la schiera de'cavalieri di Parma, azzuffandosi arditamente, li costrinse a volger la fronte. La raccolse una selva d'aste. Cadde il primo fra' Parmigiani Enrico di Pagano Pagani. II padre gli aveva cinta la spada animandolo a ben combattere ; nè versò lagrime , e il lodò piuttosto che avesse ben meritato dell'ottenuta milizia. Periron seco Guerrino e Zangaro de' Safivitali e molt' altri de* più valenti. Se non che entrarono i Cremonesi a mischiarsi col Podestà Guido Lupo, e di mano in mano tutta l'oste nemica. Si combattè di piè fermo, finché sbandatisi i Faentini, la giornata restò decisa. Si rovesciarono i nostri, bersaglio alla ferocia de' Cremonesi, che fatta strage a talento, ebber prigioni i risparmiati. Le tenebre protessero dall'inseguimento i fuggiaschi. Venne in potere de' vincitori la ricchezza intera del campo ; macchine, viveri ed armi fino al Carroccio medesimo. Volevano i Modenesi trarlo in trionfo alle lor mura, ma persuasi da'Parmegiani a valersi modestamente della fortuna, 1' abbandonarono in una fossa malconcio e ricoperto di frasche. Il Panaro che distolto dall' alveo inondò le ville all' intorno, colmò la somma de' nostri mali. Toccarono in sorte le nostre macchine a' Parmigiani: e Fra Salimbene, cui siam debitori d'avere ai


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1840 pagine 559

   

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