Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 34$
ANNO DI CRISTO f$58«
Un Milanese, detto Roberto da Concoreggio, sot> tentrò Pretore a Rufino. Esistorio fra le carte bolognesi gli atti del suo sindacato, e la lettera del Comune che affidatagli la pretura. E questa lettera ricorda l'intera serie delle condizioni fissate dallo Statuto, le quali non sarà forse discaro riferire.— Il feudo, o salario annuo del Podestà, ammontava a duemila lire di bolognini. A suo carico erano la scelta e lo stipendio di due Notai, di due Giudici detti Assessori, e d' un Nobile almeno , che col titolo di Cavaliere o compagno del Podestà, ne facesse le veci mentre fosse assente od impedito. Il Comune, quante volte ei guidasse eserciti o s'allontanasse per ambasciate, fornivagli tre lire giorno, e foraggio per certo numero di cavalli ; ed era costretto inoltre a redimerlo ove incorresse cattività, a compensargli i destrieri morti o feriti in battaglia, e ad indennizzarlo, se amministrando la causa pubblica cadesse in- censure ecclesiastiche. Non era lecito al Podestà l'aver seco figliuoli, fratelli o nipoti ; nè ricever doni, nè ritenersi contemporanea la pretura d'altra Città. Infine, all'uscir d'uffizio, doveva con tutti i suòi starsi a sindacato per dieci giorni. I Sindacatori eran quattro, uno d'ogni quartiere, prescelti a vóti in consiglio , e ad essi apparteneva 1' assolverlo od assoggettarlo ad ammenda per ogni inosservanza commessa.—In Ariento degli Alienti ed in Tommasiriò di Galloprese abbiamo in quest'anno due Consoli di Giustizia,
Bonifazio intanto Marchese di Monferrato, i Vef-cellesi , i Novaresi, e quanto era da Pavia fino a •Susa, riconobbero a principio d' anno 1' autorità Annal. Boi. T. J. 53
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