Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
costrutte, pe* qiial ragione* ed a cui fossero do» dicate, e che reliquie si contenessero negli altari da lui consacrati. Le quali piramidi per l'antichità, ed anche per la malignità de'tempi essendo state rovinate, sono perdute dette tavole, ovvero sono state spezzate, e perciò non si ritrova al presente memoria di quelle. »
Molti édifizi, e pubblici e privati, avranno senza dubbio riempita l'area di questa limitatissima Città: ma imperciocché non è vestigio visibile di nessuno, nè aittica pianta che ce ne serbi la traccia; noi ci limiteremo a quelli de'quali abbiamo certezza o molta probabilità. Fra questi era la Corte o Palazzo di sant'Ambrogio, dove risiedeva il Governo, e che porgeva (com'abbiam detto ne'nostri Annali) dalla Chiesa Attuale de' Celestini alle case de' Galluzzi : era un Anfiteatro dov'oggi è il Palazzo detto dei Re Enzio: e secondo una Pianta prospettica, incisa da Domenioo Ambrosi detto del Brizio, a norma delle opinioni di Ovidio Montalbani, era un tempio di Vertunno laddove sono di presente i Vicoli Stallaggi; e la casa del famoso Orator Bolognese Caie Rusticello sul Mercato di Mezzo rimpetto alla Via Cavaliere all' angolo orientale delle Calzolerie. — Egli è perciò che avendo noi tracciato questi quat-tra ed i fi zi nell'unita Pianta, abbiamo segnati i nomi delle strade e le periferie rappresentative delle isole attualmente esistenti, affinchè riferendosi a questi punti di confronto, possa conoscersi la situazione di ciò che più non esiste.
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