Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 451
Romagna da' Ghibellini, e il Marchese d' Este coi Ferraresi gli ritenevano Argenta e Pieve di Porto con altri luoghi di suo diritto. Al Comune racco-mandollo Innocenzo, affinchè ad ogni inchiesta pre-stassegli qual più poteva favore a ricuperarli e difenderli. (i Maggio). Ed altra querela s'eccitò per parte dell' Arcivescovo stesso contro del Vescovo Jacopo, che in forza d'essersi astretto al Pontefice allora quando lo consecrò, si teneva per dispensato dall' offerire al suo Metropolitano quel giuramento di fedeltà che gli era dovuto. Decise Innocenzo , e giustificò la pretensione dell' Arcivescovo (i5 Decembre).
Fra gli Statuti dell'anno è che se i figliuoli dilapidassero il Patrimonio paterno sarebbe lecito ai genitori l'emanciparli contro lor voglia.—I Viterbesi furon retti da Fabro de'Lambertazzi, i Perugini da Milanzolo M il anzi.
ANNO DI CRISTO i247#
La morte d'Enrico Re d'Alemagna ravvivando le moribonde speranze di Federigo lo richiamò dalla Puglia , e trascorsa 1' intera Italia fino alle fauci dell' Alpi, annunziavasi determinato per trasferirsi in Lione, e comporvi con Innocenzo, quando i fuorusciti di Parma superati al Taro gì' intrìnseci della lor terra, v'entrarono coi fuggitivi e riordinaronla a parte Guelfa (i5 Giugno). In quella mischia furon morti parecchi nobili, fra' quali Manfredo da Cornazano. Qui pure Bertolo Tavernieri capo-parte in Parma de' Ghibellini, restò ferito gravemente. Arse Federigo d'ira soverchia all'annunzio, nè indugiò a raccoglier le forze per la ricupera. Primo fra gli altri Enzo Re, precorrendolo coi Cremonesi, occupò Bersello e guastò all'intorno Castella e ville sul Parmigiano. Venne da presso Ezzelino colle genti
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