Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIIl Carbonesi, a suo detto fu un Malatesta d'Ai* berto, e la fanciulla Lilia di Paolo Galluzzi. Ma nessun Paolo e nessuna Lilia trovansi frai Galluzzi contemporanei. Oltre di che lo scrittore narrò accaduto quel fatto prima della cattura di Ensio, e Tornò di circostanze poco meno che inverosimili. Il Bocohini, discreto poeta burlesco del seicento, fece soggetto questo fatto lugubre di tutto l'ottavo canto del suo Poema — Le Pazzie de'Savi — Q&-+ spare Bombaci nella vita d'Antonio Lambertazzi* parlò pure di tale eosa funesta avvenuta nel ia58: E poiché noi poniamo maggior fede in uno storico di quello che in un novellatore fantastico o in uit poeta che volge in ischerzo le sciagure, ci staremo col Bombaci, e narreremo l'avvenimento come paro al certo che fosse. ,
Giampietro Galluzzi, ch'ebbe titolo di cavalle** re, fu uno de' più temuti campioni' che parteggiassero per la causa de' Guelfi ; legato perciò ai Geremei in que' dì potentissimi e per numero e pet ricchezze, ed avverso ai Ghibellini Lambertazzi ed alla stirpe temuta de'Carbonesi. Ma del ta58, dopf l'espugnazione di Faenza e la vittoria sopra Forlì, tra le famiglie di Bologna era stata composta una tregua, quando per modo inaspettato ritornò l'ira ne' petti, e i due terribili partiti sconsigliatamenté infuriarono di nuovo. Alberto de' Carbonesi, giovine prode, fortissimo braccio della parte Ghibel-* lina , fu preso d' amore per Virginia , bellissima fanciulla, figliuola del Galluzzi, e n' era manifestamente riamato. Delfino Catellani, zio d'Alberto* ne fece dimanda al cavaliere per lo nipote ; e il cavaliere montò sulle furie a tal dimanda, e giurò che Virginia non andrebbe giammai al talamo d'un Ghibellino, e che l'odio de' due partiti essendo giunto agli estremi, si voleva guerra e sangue, né si avrebbe riposo se non quando l'uno fosse tutto epento, e l'altro piantasse il trofeo sulle rovine ammucchiate dell' avverso. — Si tacque per allora il. Catellani , ai tacquero i Carbonesi, e gli odti
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