Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIma l'impedì Farinata uno degli Uberti, principe-lissimo nella fazione, protestando che sussisterebbe Firenze fintanto che gli bastasse la spada. —^ Bello esempio d'amor patrio ! Ei che dalla patria era esur> le, ei la volle risparmiare! — Giurarono que'cittadini fede a Manfredi, ed in breve la Toscana in-* tera, dedotta Lucca, s'accostò alla parte d'Impero.
Pertanto in Bologna vemje a Pretore Lanfranco degli Usuma^i da Genova. Jacopo de' Basacomari era lino de'Consoli del Comune: Apollonio degli Orsi andò Pretore a Bagnacavallo.—In quest'anno risvegliossi frai due partiti aspra piuccnè mai la discordia pe? l'interdetto. I Geremei domandavano che si placasse il Pontefice, dimettendo liberamente gli ostaggi ; ed insistevano i Lambertazzi affinchè precedesse la liberazione {le' loro amici guardati nelle prigioni di Roma. Il litigio propagossi nella Città dalla Curia, nè i giorni consecrati alla redenzione impedironli dall'azzuffarsi. Copiinciò la mischia frai Carbonesi ed i Galluzzi presso la Croce ^e'Santi, e di mano in mano si commisero gli Scan-nabecchi coi Ramponi e coi Lambertini, i Radici coi Prendiparti, que' dal,a Fratta coi Lobia, i Castel de'Britti cogli Artenisi e i Macigni coi Coltellini. Molte uccisioni bruttarono la giornata, e gua-staronsi torri e palagi ; nè cessò il tumulto per inoltrar dell^ notte. A reprimerlo s'interpose alfine la pubblica autorità. Piero o Giampietro de' Galluzzi , colui che dqe anni innanzi aveva ucciso il marito ed i servi della propria figliuola, e che fu cagione del suicidio disperato di questa, ora ebbe ardimento di yiolare i confini, dov'era stato messo in bando, per ritrovarsi alle mani cogli aweraari; e fu dannato in lire seimila. Un'ammenda proporzionata gravò sul resto delle famiglie colpevoli, e il numero de'confinati ammontò a cinquanta per ciascuna fazione. Fu in seguito vinto in Consiglio, che il Comune inviasse Oratori a comporre con Alessandro ; e partirono colle facoltà opportune all'Agosto, Geminiano de'Balduini, Ramber^o de'G-hisilieriy, Nisio Garisendi e Napoleone <^e' Qozz^dini.
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