Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
a 6 ANNALIloro ai componevano gli animi; e Lambertino Ram-poni accoppiando l'autorità all'eloquenza, secon-t dolli a ir»odo che le famiglie discordi si concilia** rono. Parecchi de'contumaci furono inviati a confine ; in Siena Ranieri ed altri degli Scannabecchi perfino a sette ; gli altri in Vinegia ed in Genova. —Il Podestà Guglielmo da Sesso si dipartì con-
fedato , e sortì J' uffizio Filippo Belegno Veneto, Ira il primo trpppo affezionato a parte Lambertaz-» za, e venne perciò dimesso ad istanza de'Geremei, Non istette in uffizio che sino all' ultimo di Giugno, ed ebb6 l'ihtero stipendio del primo semestre di servigio. J1 suo successore poi fu più avveduto ; perchè un esempio pubblico dato da un popolo ad un incauto ministro, è possentissima lezione a chi gli deve sottentrar nell'incarico.
IVJa al quarto Urbano era susseguitp al Febbraio Quidone Cardinal Vescovo di Sabina, che fu dettQ Clemente IV. Nato ne' domimi di Carlo, cioè a sant'Egidio nell$ Valle Flaviana, intraprese appena l'Apostolato, che gì' inviò Qratpri di là da' monti $ racconfermargli le concessioni d' Urbano , ed accelerarlo ad accingersi per la conquista. Nè Carlo indugiò ad uscir da Marsiglia , e sfuggite per sua ventura le insidie che gli tendev^n nell' acque i fautori del Tarentino, approdò alle foci del Tevere accolto con spmmo onor da'Romani, che avevanlo sollevato al grado di Senatore: ed ecco in qual modo ciò avvenne. I Romani, sdegnando ornai che un privato esercitasse nella loro terra l'ufficio di Senatore, pensarono a trasferirlo in un Principe. Inclinavano i Banderesi a Manfredi pd al suo genero Pie-tro re d'Arragona ; stavano per Carlo gli Annibal-deschi. Clemente, tanto adoprossi che prevalse Carlo , ed accettò incarico a patti non isfavoreyoli a Chiesa.—Scese in appresso dall'Alpi l'intero esercito di Carlo guidato da Roberto Conte di Fiandra figliuolo di Guido Conte. Invano il Marchese Uberto Pelavicino, e il restante de' Ghibellini Lombardi tentarono d'intercettargli il passaggio, finché affidata
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