Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 63
gravati anch'essi dalla penuria medesima^. Quindi a vendetta scesero armati pel Golfo sino alle foci del Po, d'onde intercettando a'navigli la libertà del passaggio, esigevano diritti intollerabili e nuovi. Nè sopportarono i Bolognesi, ed elessero Polo dei Tebaldi , e Crescenzo de' Crescenzi, affinchè presentandosi a quel Comune vi reclamassero a nome nostro il possesso antico di una spedita navigazione e il dominio sovra le bocche al Primaro. Se non che la morte colse Crescenzo in Yinegia, i trattati •i prolungarono, e le rappresaglie che si concedettero a'danneggiati, furon presagio d'una nimicizia palese.
All' Ottobre Margherita di Borgogna , accordata a Carlo, vedovo allora per morte di Beatrice re-
Cina, venne in Bologna (i5 Ottobre). Era seco l'avo fgo Duca. Incontrolla al Ponte di Reno il Carroccio adornato a pompa, e sovr' esso era Castellano degli Andalò coi più illustri della milizia» che innanzi a lei inchinarono 1' antenna del Carroccio medesimo. Ne' due giorni di sua dimora onorolla come più seppe il Comune, e abbondarono i tor-n eamen ti e i tripudi. Celebrate le nozze, Roberto Conte di Fiandra parti scontento dal Regno, ed al suo passaggio festeggiollo Alberto Cazzanemioi (raNovembre). Quell'altero concittadino aveva pochi mesi prima ravvolta in lutto la sua famiglia medesima con un atroce misfatto. Un suo nipote per nome Guido Paltena, figlio di Fra Gruamonte, venendo seco a contesa per interesse privato, dimenticò la debita riverenza, e gravollo con ingiuriose parole. Arse quindi Alberto d'ira sfrenata, e deciso a purgar la macchia col sangue, sollecitò alla vendetta ì due figli Cazzanemici e Venetico. £ fu ubbidito ancor di soverchio (Si Gennaio). Guido Paltena al momento stesso assalito nelle sue stanze dal primo, cadde trafitto. L'uccisore che si salvò colla fuga, fu messo al bando del capo, ed Alberto ehe s'era udito ad incoraggiarlo nell'atto dell'assassinio, fu dannato in lire due mila; tanto Annal. Boi. T. 11. 6
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