Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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Cacciaftemici determinato a mercarla, tanto si sde-
Sdò Castellano degli Andalò, che i trattati vennrrisciolti. Quindi Eduardo scontento, abbandonò ciascuno a sè stesso, e ripassò i monti. L'assedio perciò proseguì; però poco felice, per l'instabilità degli assedianti. E i Forlivesi tramavano coi Lambertazzi per piombare a sterminio de'Geremei; ma Castellano, pari sempre a sè stesso, inorridì al tradimento , e ritenne in freno que' tristi. — Dopo un mese d'inutili sforzi malconcertati, fu sciolto alfine 1* assedio.—Andalò collegossi a Guido da Mo-digliana, ed Andrea suo figlio sposò Gostanza fi-, gliuola del Conte.
Ma i Geremei, rovesciando il biasimo sugli avversari, esigevano che si rinnovasse la guerra (..Agosto). I Bolognesi Legati, che la minacciarono in Forlì, ritornarono vituperati ; e lo sdegno de' nostri fu tale, che comparver tosto in armi a san Bartolo a vista delle loro mura. Vegliavasi da ambe le parti, aspettando tempo per nuocere, ed erano spesso badalucchi di poco. Alla fine quei di Forlì attizzarono i nostri a combattere. Cominciò l'assalto: cavalieri, popolo cogli ausiliari, ed il restante della milizia avanzò. Chiusi nell' arme ed ordinati stettero a lungo ben forti i Bolognesi ; ma nuovo drappello, rimasto in serbo ad agguato di là dal fiume, ferì, urtò a sinistra, e li pose in fuga. Appena un loro drappello, rimasto a guardia de' passi, valse a sottrarli all'impeto dei vincitori, che colle spade alle reni inseguironli fino a san Lazzaro. Aimerico, detto Tosighino dei Dotti, vi fu morto, e n'anda-ron prigioni Baruffaldino Storlitti e Gerardo Cala-mattoni. Al primo fu reso destriero e spada; l'altro venne spento.—Sciagurata ira di parti!—I Forlivesi , rifatto esercito, domano e spogliano i Ce-senati a Savignano : questi all' incontro , pongono a sacco Ronca, Pediquinta e Bagnòlo. Segue tregua , e restituzione dei prigionieri.
Provvidenze nuove difficoltarono ai nobili i mezzi ad fever ragione de'popolani accusati di maleficio;
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