Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIe un esame più rigoroso cacciò dalle Società quei Magnati, che l'indulgenza o la frode sottrassero a passate ricerche; nè i Giudici v'ehber più luogo, benché popolani d'origine, nè popolano qualunque che avesse in famiglia de' cavalieri. Aumentavansi nell'impunità le rapine, e si spogliava altrui di giorno t fino in propria casa. Fra le discòrdie private riuscì funesta ai Calamattoni quella che agi-taron co' Principi. Perironvi due fratelli di quel Gerardo che fu spento in Forlì ; e Percivalle degli Artenisi fu morto da Mediglialtri de'Rizzi.—^Francesco d'Accurso acquistò per la dottrina il favor d' Eduardo , io seguì ne' regni paterni, mentre il Comune di Padova chiamò a reggerlo il fratello di lui Cervotto. Francesco fu brutto d'usure , e perciò Dante lo pose al terzo girone con Brunetto Latini , e con altri dotti macchiati della medesima pece.
Rol andino de' Prendi parti fu Podestà a Cameri-a Pistoia Niccolò Bacilieri, a Pisa Pietro Fru-lani, Errighetto degli Abaisi a Ravenna, Galeotto de'Lambertini a Cesena, Misotto degli Orsi a Faenza , e poi Èeccadello degli Artenisi. Finalmente dei Bertinoresi Masino de' Lambertazzi, e di quei di Lugo Ugolino da Savignano. Tommaso de' Ghisi-lieri sostenne il capitanato in Ravenna, e Venetico Cazzanemici proseguì in Modena.
In quest'anno, al dire del Ghirardacci e di tutti gli storici italiani (eccetto il Savioli, che quasi sempre si oppone alle loro parole, nè può approvarle se la critica più acuta e sicura non le avvalora) accadde la tragica fine di Bonifazio Gereraei e d'Imelda Lambertazzi, la cui storia, troppo miseranda e famosa, non è conveniente che noi intralasciamo di ricordare. Questa, e la tremenda di Giulietta e Romeo, veronesi ; e quella forse di Ugo e di Pa-risina in Ferrara, ed altre simili ancora, sono impugnate da taluni scrittori , coutr' ogni tradizione la più ripetuta e popolare. Noi però, senz'occuparci nelle altre, stianieie a noi, riporteremo la
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