Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 113
guerra, ed ispiranti compassione; affinchè quanto più benigni Noi saremo, tanto più dolcemente si rimarginino le piaghe delle ferite, e la quiete d'entrambe le fazioni fatte libere si concilii con azioni di grazie. — Siano revocate le sentenze ed i bandi ingiunti a ciascun contumace a motivo di partiti e in tempo di romori ; e le pubblicazioni dei beni qualunque, da chiunque fatte, e ciò che da esse o per esse derivò, con simile autorità Noi togliamo e cassiamo; e vogliamo tolte puranche tutte le pene pecuniarie ingiunte da Guglielmo da Pusterla già Podestà di Bologna in tempo de' predetti romori ; perchè di tali condanne e de' loro modi Noi non abbiamo mestieri di presente ; e al nostro arbitrio le riserviamo. E riserviamo pure alla nostra provvidenza gli Statuti, le Ordinazioni, le Sentenze e j Processi pubblicati nel predetto tempo dal Venerabile fratel nostro Latino Vescovo di Ostia e di Vclletri, e Legato della Sede Apostolica ; o dal diletto figlio nostro Bertoldo Orsini, cittadino Romano, e Rettore di tutta la Provincia di Romagna, della Città di Bologna, del Contado di Bertinoro, e rispettive pertinenze. E perohè la stessa pace, che Dio ne concede (estirpate le radici d'ogni discor^ dia) intendiamo che si abbarbichi con maggiore tenacità , e che verdeggi rigogliosa ed impassibile ; così vogliamo che si restituiscano generalmente e particolarmente tutti i beni mobili ed immobili, i quali immobili non siano stati manomessi, atterrati, ipotecati, o distrutti per diritto qualunque da qual-sisia, o per qualsiasi occasione di parti e di discordie dal tempo di guerra incominciata, onde si trovino ora occupati, sottratti, estenuati o ritenuti. E tutto ciò ritorni allo stato in cui era al tempo della cacciata de' Lambertazzi ; e questo entro un termine prefisso da Noi o da chi per Noi, sicché codeste restituzioni abbiano valore di contratti legittimamente fatti di libera volontà delle parti. Vogliamo pure, comandiamo ed ordiniamo che i Bolognesi estrinseci, dopo che la pace generale fra
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