Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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Non molti scolari, per cagione di parecchi disturbi recati alla Città, vennero imprigionati nel Palazzo del Comune ; ed il Senato elesse alcuni sapienti Giuristi, che sopra il caso avvenuto consigliassero. Finalmente, volendo il Consiglio compiacere ai caldi preghi del Rettore e dei maestri dello Studio , e d'Ottaviano Vescovo, che molto a favor loro s'adoperò, li dimise tutti senz'assoggettarli a pena veruna. Dal che si vede manifesto quanto venisse stimato l'Archiginnasio felsineo, e quanto amore s'avesse pegli scolari, che a gran numero vi traevano.
Ed il Senato in quest' anno mandò il cittadino Antonio, de' Tebaldi ambasciatore a' Modenesi, per trattare alcune cose di politica importanza ; ed altri quattro, insieme a quelli di Parma, mandò alla stessa Città ed al Vescovo della medesima, per trattare alcune cose ad onore e conservazione dello stato delle Città amiche, e della parte di Chiesa.— Ed il Consiglio mandò Pietro da Pera Capitano, con tutte sue genti nella Romagna al Legato di quella Provincia, acciocché si prestasse a' servigi di lui per quanto fosse bisogno : e volle fra tanto che i soldati de'borghi della Città insieme col popolo stessero pronti a prender l'armi per seguitare l'insegna o bandiera del Pretore, quante volte ne fosse mestieri per sicurezza della patria. — E nel tempo stesso che a Modena ed in Romagna agivano gli ambasciatori felsinei, altri pure s'adopravano in Reggio per trattarvi la pace civile e per riparazione di essa Città : e di tal modo si diportarono , che n' ebbero lode e plauso da quel popolo intero ; onde il Senato Reggiano pregò al nostro, per ottenere il favore che i detti ambasciatori si stessero per alcuni giorni colà. E ciò che chiesero ottennero. — Nè guari tempo trascorse che trovandosi gli stessi Reggiani in guerra con quei da Canossa e co' loro aderenti, fecero spedizione colà di soldati per tenerne protezione, e conservarla dalle forze de' nemici : e questi soldati condussero con
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