Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIcon questa la fuga de' nemici e la radunanza dei soldati. Fnrono poi in realtà fortificati Castel Franco e Crevalcore, e cinti di fòsse: e di nuovo fu costruito il Ponte dell' Uccellino ; e Cavreno e Pie-tramala venne stabilito che restassero nelle forze de' Bolognesi. con Chiese , Spedali, Ponti, e tut-t'altre loro ragioni e pertinenze.
£ tante cure del Senato noi fecero pago ; eh è mandò ambasciatori a Forlì ed al Conte della Romagna, e furon essi Lambertino Ramponi, dottor di Leggi, Venetico Cacci anemici, Delfino de'Priori, Niccola Soldadieri e Francesco dal Gatto giudice. Spedì parimenti ambasciatori al Marchese da Este, sì per allegrarsi con esso lui che si facesse mediatore della Reggiana cittadina concordia, sì ancora perchè volesse colle sue preghiere conservare nelle ragioni competenti Bittino di Comazzo Galluzzi, capitano di Reggio, e cercasse persuadere quei di Erberia o Rubiera a restituire certe merci tolte a dei mercanti Bolognesi. E tali ambasciatori al Marchese furono Cipriano Algardi e Martino Graziadei.
Fu in quest'anno che (come narra il Giraldi nel Commentario delle cose di Ferrara) Lamberto Ba-cilieri cittadino Bolognese commise abbominando delitto verso il Marchese Obizzo II. da Este. Era questo Lamberto venuto in amicizia con molti del seguito di Obizzo, e con esso loro dimesticamente si diportava, talché poteva dirsi esser egli uno di quella corte. Ora trovandosi un giorno il Marchese alla mensa, Lamberto gli si fe'dappresso, e tratto un pugnale , con inaudita scelleraggine lo colpi d' una ferita nel viso. A co tal vista Azzo figliuolo del ferito, e insiem con lui i convitati tutti, messo mano all'arme si scagliarono addosso al malfattore per trucidarlo. Ma il Marchese , quantunque percosso e grondante sangue, si oppose loro e non permise lo uccidessero. Però lo sottomise a tormenti, affinchè confessasse perchè avesse ciò tentato, e per ordine di chi. Egli, fra le torture , disse non aver ciò fatto nè per comando di cliiccliessia, nè
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