Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
B OLOGNESI
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clangor delle trombe, parlò solo la voce dell'esultanza.
E comandò il Senato a parecchi nobili e cittadini nostri, che per le guerre civili erano iti a stanza in Castel san Pietro, che nello spazio d'un mese dovessero tutti ritornare ad abitazione in Bologna ; il che fu fatto. E tredici famiglie almeno ripigliarono dimora nella propria lor patria.—Dopo di che il Comune Felsineo elesse il magistrato novello degli Ottocento per l'anno che verrebbe ; e fece molti provvedimenti murarii , annonarii ed idraulici , nell' esecuzione de' quali fu rinvenuto (dov'oggi è la soppressa via Inghilterra nella Piazza di santo Stefano, tra la casa Bolognini e l'altra Rodati-Brunetti) un marmo inciso, che fregiò l'antico tempio d'Iside, dov' ora è il Santuario del Protomartire Stefano, ed alcune lettere cubitali scolpite in massi marmorei, le quali fecero parte d' un arco imperiale, ivi presso probabilmente ammirato.
Fu in quest' anno che gli scolari dello Studio pubblico addimandarono agli Anziani e Consoli ed al Consiglio un Dottore, sotto del quale far btfon profitto ne' decreti : e fu desso Deodato da Seve* riaco Monaco, per la lettura ordinaria, giacché Rogerio Caza, Cappellano del Pontefice , il quale fu già il primo eletto, ricusò quell'incarico: troppo temendo di presentarsi maestro alla bolognese Università.—E fu dato agli alunni dell'Archiginnasio , per Lettore straordinario, Enrico Dottor Cremonese.
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