Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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v di savio. Cosi giunto Rolandino all' ultima vecchiezza , e per tanta autorità avuta, e per tanto amore del bene, e per tempi tanto difficili caduto nell'odio di molti potenti, fu decretato dal Comune che una eletta schiera di armati facesse salvi dalle insidie gli ultimi giorni del benemerito, il quale moriva onorato, e con virtù di benemerito cittadino. „
Cantine Ili Pietro fu pur esso Notaio celebre del tempo stesso di Rolandino. Suo padre fu un Gia-copo o Giacopino , che possedeva case in Città e poderi nel Distretto : beni di fortuna, che però non avrebbero influito alla fama di Pietro, dov'egli col senno e cogli scritti non se la fosse procacciata. Probabilmente alla gran cacciata de' Lambertazzi (1274) passò a Faenza dove pose stanza per essere Ghibellino, e dove, mercè de' suoi meriti, venne eletto Sindaco nel 1276 dal capitolo della Città in che riparò; e l'anno appresso andò nunzio al Pontefice Nicolò III. con veste pure di Sindaco di esso Comune Faentino, a far compromesso colle altre Città della Romagna per le loro querele, nel detto Pontefice: e dell'anno 1293 fu ancora Sindaco per la terza volta ad ottenere dal Vescovo e Preposto di Faenza 1' assoluzione dalle censure , nelle quali essa Città era caduta. — Dopo quest'anno non abbiamo più notizie di lui. Certo è però che del 1294 viveva ancora, ma vecchio : la qual cosa rilevasi da una Cronaca da lui dettata, onde sono narrate le cose tutte politiche avvenute in Bologna , in Faenza e in quasi tutta l'Emilia, vivente lui, cioè dal 1229 al 1294 sopraddetto. E tale Cronaca del Cantinelli fu scoperta nel secolo scorso dal Prefetto della pubblica Biblioteca di Gubbio, Guido Ubaldo Angelini, il quale la comunicò al nostro celebre Abate Don Mauro Sarti, cui tanto rese giovamento nella compilazione della bell'opera erudita sui chiarissimi professori dell'Archiginnasio Felsineo. E tale Cronaca venne pubblicata dall' Abate Don Giam-benedetto Mittarelli nella sua raccolta intitolata :
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