Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 409
al Senato, e tenevano in molta angustia i pacifici abitatori del nostro Distretto. Questo crudel assassino, con cinquanta suoi seguaci poneva a ruba ed a sacco ogni paese per cui trascorreva ; e quindi passava oltre co'suoi, e nuovi gbasti.e malanni in nuove terre apportava. Poi, avendo ucciso i Bugi, suoi nemici , e troncato affatto quel ceppo , si rivolse a travagliare le parti verso Castello dell'Alpi, facendo preda d' uomini è .d'animali, ed incendiando le case di que'contorni. Laonde gli abitatori spaventati, vuotarono il luogo, lasciandolo in balla dell'audace ladrone.—Ma non sempre ridono gli empi , nè sempre ai timidi e buoni toccano i guai.— Alberto da .Panico, Capitano' della montagna, a nome del Senatore del Popolo Bolognese, avuto buon numero di soldati dalla Città corse a volo sopra Marchesino, e dappertutto ove sapeva che fosse , ivi perseguitavalo , incalzavalo , e ne tentava l'assedio e la sconfitta. Però il fazioso, pratico de' luoghi, con molt' arte ed industria sfug-givalo ; finché un giorno (17 Ottobre) non valendogli più l'astuzia ad evitare un attacco , dopo molte prove di scampo, corse ad ascondersi nella Chiesa di sant'Andrea presso Vajgatara, di dove studiò e sperimentò indarno ogni guisa di difesa. Quand' ecco, vedendosi poco forte a respingere di colà dentro gli assalitori, grida a'suoi coli'accento della disperazione che con esso lui vogliano uscire impetuosi dall'asilo in cui stavano, ed irrompere sulle milizie, tentando aprirsi fra queste una via di salvezza. E, stretti in falange i cinquanta suoi fidi, sboccano a un tratto sulle guardie capitaneggiate da Alberto, e vengono da queste circondati con molto valore. S'appicca zuffe sanguinosa. In quell'alpestre postura cozzansi, rovesciansi e cadon giuso travolti gli uni e gli altri battaglieri ;• e qua un soldato di Felsina uccide o piomba per l'erta un fazioso, colà un fazioso ottien vittoria sopra un soldato di Felsina, e per la china del monte precipitalo. I gridi degli uni si confondono con quelli Armai. Boi. T. II. 5a
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