Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIFiorentini Neri coi Lucchesi, e venuti allo scontro, furon da'nostri abbandonati i Bianchi periclitanti, adducendo la miserabile ragione, per non sostener battaglia, che i Bianchi gli avevano ingannati, assicurando loro imposs ibile 1' arrivo de' Fiorentini Neri co'Lucchesi. Tristo e vile motivo per non tener le promesse ; chè quando si va per soccorso d' altrui , è ignominia 1' abbandonarlo solo alle sconfitte ed alla morte ; nè si debbe cessar dall'aiuto finché la vittoria o la disfatta comune non abbia deciso la bisogna. Ma ciò non fecero i nostri : laonde i poveri Bianchi veggendo partir disdegnosi gli ausiliatori in cui ponevano speranza, n'ebbero tale scoraggiamento che restaronsi colla peggio, e fuggiron dal campo lasciandovi armi e bagaglio.
Pertanto ebbero avviso i nostri che gli Estensi facessero genti di milizia per muovere a danno loro (3 Aprile). Onde vennero in determinazione di star vigilanti e provveduti, acciocché non fossero assaliti quando men vi pensassero. Il perchè, radunato il Consiglio, mandarono Ambasciatori a Forlì, a Faenza e ad Imola, per averle ad aiuto ove ne fosse mestieri.— Ed alli io Rainaldo Concorreggia Milanese Vescovo di Vicenza, venne in Romagna Rettore temporale e spirituale, in vece del Vescovo Reatino Jacopo Pagano.
In questo torno di tempo i Bolognesi elessero cento soldati, venticinque per Tribù, eon quattro Capitani ; parte de' quali con lancie , parte con balestre , acciocché avessero cura del palazzo : poi mandarono Lambertino de'Ramponi e Filippo dei Foscarari Ambasciatori al Pontefice ed a Carlo di Valois per le cose di Fiorenza, e per tenersi in amicizia coi potentati influenti sulla Penisola: e perchè Rainardo Vicario di Carlo addomandava aSuelli di Tossignano e della Crovaria la consegna
elle loro Castella, essi noi fecero se prima non ebbero il consentimento de'Bolognesi a ciò fare.— Fra noi pertanto erano disposizioni e fermenti a
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