Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIs'interpretavano secondo le proprie passioni: le passate calamità avevano generato diffidenza negli animi , un breve indugio nei miglioramenti sociali, pareva colpevole temporeggiare , arte malvagia pe r illudere e vessare il popolo. Ai Ghibellini sembrava che il Legato li tenesse in poco conto ; ai Guelfi che li spregiasse ; gli uni e gli altri vivevano in trepido sospetto, gli uni e gli altri vociferavano male di colui che speravano giudice e dittatore di pace. Ma quando poi si avvidero i Guelfi come si stesse collegato coi Conti da Panico e con altri Ghibellini della montagna, come spedisse loro continui messaggi , come in una parola manifestasse ai medesimi parziale amicizia ; allora si consumarono dentro di rabbia, e mormorarono del Legato, dapprima in secreto, poi in pubblico, facendo il viso dell'arme a lui ed a'suoi, e mostrando palesemente che poco ancora durerebbero a soffrire, e che fatale tempesta stavasi ornai per iscoppiare. Di più si posero in capo -quanti bollivano, per affetto alla Guelfa fazione, che 1* Orsini allestisse uomini sottomano per cacciar loro dalla Città e dal Contado : il perchè divampando allora quell'incendio che coperto prendeva esca , poiché stimarono non poter più esser rimedio al danno , se il rimedio non era pronto , si accordarono d' un tratto colla compagnia dei Beccari per 1' arme , e passarono coi ferri in pugno all' Episcopio , dove il Legato abitava , e con furor forsennato gli gridavano la morte sopra, gittando a terra le porte, del palazzo, ed ogni cosa che dava loro alle mani mettendo pazzamente a sacco. Ed ecco alla novella d'un tanto furore accorrere colla famiglia il Podestà, e gridar alto e minacciare ai tumultuanti che deponessero le armi e in lui fidassero la propria causa; egli si porrebbe di mezzo a sedare i partiti ; egli studierebbe quanto espedisse per lo meglio di Felsina ; riposassero in lui, ne avessero a pegno la sua parola d'onore e d'amico del popolo. A lui rispose dapprima un tumulto universale, un gridar alto che volevan morto
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