Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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comparsi, corse il popolo alle case loro, e a molte altre 'di partigiani de' Lambertazzi, con bidenti e pali le guastarono e spianarono, dopo averle ingordamente saccheggiate. E quelle che non ispianarono arsero, e a tutte fecero danni e rovine. Or venga chi grida contro le leggi e le licenze; vpnga, e confronti i codici del secol nostro con qqelli, e vedrà per chi stia la ragione per chi il torto, per chi la civiltà per chi la barbarie. Dov'è più quel popolo che. in suo furore abbatta case concittadine senza timore del castigo? Dov'è quel magistrato che conceda tempo un minuto ad un reo per venirgli innanzi e difendere la propria causa ? Dov' è quel-l'esercito conquistatore, che, anche in paese straniero, protragga a tre giorni il bottino e l'incendiò in vinta e non contrastante Città? Eppure avvenne tutto questo tra noi; ed eran fratelli che calpestavano i fratelli. —Nè qui si Straccò la vendetta: ché le case ancora de' Beccadelli e di quei da Ignano vennero arse e saccheggiate; e più di cinquanta cittadini furono sbanditi dalla patria e dal Contado , ed altri minacciati, altri tenuti di mira.—Più tardi (20 Maggio) segando a bollir la discordiate divampando anzi maggiormente a dì per dì, furono citati alla Ringhiera (senza però la cerimonia della ' 1 1 * ri, Albizzo Galluzzi, l'Ar-
dino e Toffo, Conti da Panico, per render soddisfazione d' aver accozzate genti in armi per prendere e vessare Bologna. Il solo Bacilieri comparve e fu 'minacciato di gravi pene , gli altri ebbero il bando nelle persone, e le case saccheggiate ed arse.
Pertanto il Cardinale Napoleone, il quale vedeva che fra di noi anziché scemare le stragi, i peri-voli, le persecuzioni, aumentavano; colto il destro, fuggì in buon'ora di Bologna, e corse a riparare in Imola, contento abbastanza d'aver potuto salvare la vita. Di là, poiché gli fu dato respirare un'aura più queta, raccomposti gli spiriti, pubblicò Bologna scomunicata e priva dello Studio, e di tuttiCollina, Paganino, Tor-
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