Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIera per farsi, cioè che in qualunque elezione di Rettori per lo Studio, così oltramontani come ci-tramontani, tanto nella facoltà Canonica che nella Civile, si dovesse trovare uno della famiglia del Pretore, ed uno della famiglia del Capitano, ed a ciascuno elettore si cercasse giuramento che non farebbero nomina se non di persone Guelfe e dei Geremei di Bologna ; scrivendo il nome sì dell' elettore che del prescelto, sotto pena, in caso d'inganno, di cinquanta lire al primo, e della perdita del capo e de' beni al secondo, ove fosse che accettasse ; reputando vana siffatta nomina. Oltre di che il Pretore potesse e dovesse far cancellare lo elettore da qualunque uffizio che esercitasse, ed impedirgli che in verun modo non ne potesse altri accettare.
Marano di Campano, e Trivio erano dai Ghibellini travagliati; onde Anastasio principale di detta terra ebbe ricerco d'aiuto il Consiglio nostro, il quale vi mandò sostegno di genti (aa Aprile).—Nè guari di tempo trascorse, che i Bolognesi ebbero il possedimento del territorio di qua da Scoltenna ( 7 Maggio ) lasciato loro per testamento . da Azzo Marchese. E l'atto di tal possessione fu dettato e firmato nel Palazzo de' Primiceri del Comune nostro , alla presenza di Gerardo de' Bustichi Capitano del popolo, di Bonifazio da Caglio Vicario di esso Capitano, di Errighetto de' Querci Proconsole della Società de' Notai, di Giovanni d' Aldobrandino d' Argelata , di Martino d' Uguccione Vernaz-za, di Bentivoglio de' Canuti, e di Cambio Zam-beccari Notaio, che asserì tutti conoscere i testi-monii a ciò chiamati e rogati.
Il Legato Pelagrua fu in Bologna a mezzo dell' anno, ricevuto dal Pretore e dal Consiglio con molta onorificenza , e tosto diedesi travaglio delle cose di Ferrara. Anzi avendo persuasi i Felsinei alla liberazione di Castel Tedaldo, tenuto da' Vi-niziani, furono in pronto cinquecento soldati a cavallo , delle Tribù di Porta Stiera e di Porta san
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