Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      tanti cadaveri fu scagliato quello di un tale Sga-vardo, pel cui consiglio quella mina era stata condotta: onde poi quel luogo ha conservato nome di Mossa o di Mina Sgavarda.
      I pochi Veneziani che salvar si poterono, lasciarono in balia de' vincitori dugento navi cariche di grani, di orzo, di vino, di olio, di carne e di balestre ; oltre cinque mila mangani buon numero di cavalli , ed altre assai robe. A quelli che caddero prigioni (miseria e rabbia de*tempi!) vennero tratti gli occhi e furon poi consegnati a poche guide, che liberi li traducessero alla patria perchè narrassero il successo di Castel Tedaldo. Al quale spettacolo i Veneziani trepidarono e tacquero : e così per questa volta fu tregua alla sanguinosa discordia. Affinchè poi la Città di Bologna stesse queta dal timore di nemici per le parti di Ferrara, ad insinuazione de' Sapienti fu eretto un nuovo Castello di là dal Po presso a san Martino, il quale terrebbe in soggezione quegli inimici che per essa parte avvanzare volessero.
      Appena il Pontefice ebbe avuto avviso dell'accaduto nella Città di Ferrara, scrisse ai Bolognesi congratulandosi, che sì bene, per aiuto della Chiesa si fossero condotti nel gran fatto con tra i Veneti, e ne lodò altamente il valore, e molta benevolenza ad esso loro addimostrò.
      Acconciate le cose di Ferrara, pensavano i Bolognesi alle proprie ; e posero in istato forte molte terre di là dall' Idice , sino ai limiti del Contado Imolese , risarcendo il Castello nel territorio del Medesano, e scavando fossati larghi e profondi lungo i termini di esso Medesano. E quasi nel tempo stesso. i nunzi del Pontefice scrivevan lettere ai Bolognesi, perchè volessero aiutarli, e ricevere il governo di Ferrara per dieci anni, essendosi accorti che a quella Città mal soffriva 1' animo di avere una reggenza ecclesiastica : e ad un' ora stessa venivano a noi Ambasciatori della Città di Ancona , addimandando un cittadino Bolognese per lort^ooQle


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1840 pagine 639

   

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