Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIonde veniva purgato da tutte le accuse appostegli indegnamente.
La discesa dell' Imperatore Enrico in Italia, teneva in angustia molte Città libere , perchè un Monarca potentissimo non manca mai di che farsi accetto alle moltitudini. Per la qual cosa i nostri, non contenti delle provvisioni fatte per lo addietro alle Città, alle Castella, ed a tutti i luoghi forti., vollero di nuovo mettersi sulle difese; e per ciò (4 Marzo) gli Anziani e i Consoli ai quali fu questa cura commessa, elessero quattro Sapienti della Città per ogni Tribù , dando loro autorità piena di provvedere a tutti i bisogni concernenti alia pubblica difesa. Mancava soltanto di provvedere di un capo potente e valoroso la Città loro ; laonde mandarono Ambasciatori a Roberto re, perchè volesse accettare il capitanato di Felsina, ed avere in governo il popolo di Bologna che cotanto l'amava. Però il re Roberto, occupato in maggiori cose, non volle accettare l'onorevole incarico, ringraziando nullameno cordialmente l'amorevolezza Felsinea. Del che avvisato il Consiglio, subito ordinò che gli Anziani e i Consoli eleggessero quindici Sapienti per ogni Tribù, cui spettasse la nomina del principal Capitano della patria.
Avendo i nemici della Chiesa, ed in particolare i Mantovani, i Veronesi, e i Ghibellini di Vicenza travagliato Padova, fu giuoco forza che Pantaleone Buzaccarini, Capitano del popolo nostro, e cittadino di essa Padova si recasse alla difesa de' suoi beni in patria : e siccome allora era Capitano nostro , così ottenne di poter trasferirsi a casa per quindici dì, e vi andò scortato da un cittadino di ciascuna Tribù nostra (za Aprile), i quali furono Jacopo Delfino , Troilo de' Roziti, Cusano de' Gal-luzzi e Lodovico dei Lodo visi.
Entrarono pertanto gli Anziani e i Consoli del Maggio ; i quali elessero alcuni Sapienti per visitare, al solito, e munire tutte le fortezze del Contado , perciocché vedevano molte Città Lombarde
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