Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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$tato, tant' egli che i suoi, Geremeo ; che i detti soldati fossero veri cittadini ed abitatori nella Città nostra del continuo, e se alcuno non fosse tale ed accettasse il soldo, venisse dal Pretore castigato e punito: che gli Anziani e i Consoli presenti dovessero eleggere venti soldati veterani per ciascuna Tribù, scegliendo ognuno i suoi di per sé; i quali fossero a requisizione dei detti Anziani : che niun Chierico o laico potesse prestar cavalli a verun soldato, sotto pena al laico di cinquanta lire ed al chierico di veder tagliato un piede al cavallo prestato, e venir egli scomunicato e privo dei pubblici benefizii : che la stima de' cavalli si facesse da maniscalchi eletti a brevi : che nè permuta o vendita od alterazione qualunque potesse farsi di tali cavalli ; e se alcuno di questi morisse, il padrone dovesse denunziarlo entro il termine di quindici giorni, ed avanti il Procuratore del Comune trattarne la soddisfazione: che da ultimo i detti cavalli assegnati non si potessero dare a vettura o in prestanza, nè déntro nè fuori di Bologna, o mandarli ai molini per condur grano, o farina, od altra cosa ; sotto gravissime pene.
ANNO DI CRISTO 1513,
Veniamo ora ad esporre gli avvenimenti d'un anrio di non lieve importanza nella Storia Felsinea, così per gli uomini meritevoli che in onori e dignità si levarono, come per gl'indegni che diedero nelle mani del reggimento ed incontraron punizione ; e per le pubbliche provvidenze che si tennero, e per misfatti che si commisero, e per danni accidentali che accaddero, con immensa irreparabile perdita.— Era uno de'primi giorni dell'anno, quando videsi uscire dalle finestre del palagio dov'era il pubblico Archivio un denso nembo di fumo, il quale di
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