Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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i Frali Godenti ne stanno pacieri. —• Si fabbricano le carceri pubbliche, e s'atterrano quelle de*privati. — Quasi tutta Italia onora né* suoi magistrati dei cittadini di Bologna.
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Il nuovo Pontefice tenta indarno pacificare i Veneti coi Bolognesi ; gli eserciti si commettono alla fortuna dell' armi, e i nostri toccano la peggio, e veggonsi stretti a raddoppiare le loro fortificazioni. — l Lambertazzi in Bologna vogliono raccoglier genti e muoverle a batter gli Aigoni di Modena; i Geremei si oppongono: ecco perciò tumulto sulla piazza pubblica; ecco il Carroccio venuto in potere de'Geremei: laonde la spedizione non ha più luogo. —-Nuovi dissidi affliggono tutta Romagna.— Enzo re, dopo ventidue anni di prigionia, muore in Bologna ed è seppellito in san Domenico.—Diversi ladroni infesti al Contado, trovan pena; moltissimi de'cittadini nostri reggono terre straniere.
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Carlo aumenta di giorno in giorno il dominio, ed apparecchia all'Italia una sciagura perenne. Ma V Insubria gli è contro, e con essa Pisa, mentre i nostri e gli altri Guelfi gli forniscono uomini.—Gregorio Pontefice vede i pericoli che gli sovrastar no se il Vicariato d'Impero dura in Carlo più a lungo; perciò, volto a'Principi dell' A le magna, commette loro la scelta d'un re: ed eccolo in Rodolfo d'Habsburgo , ceppo primiero del vivente albero austriaco.—Nuove stragi al Primaro fra'nostri ed i Veneti, i quali da ultimo mandano Ambasciatori per conchiudere pace; ed il trattato si detta.—Pier Cattaneo da Medicina semina zizzanie fra Bologna e Romagna
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