Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALI BOLOGNESIANNO DI CRISTO 1391.
JL Pretori eh' ebber seggio quest' anno in Bologna furon due: Giustinello Tisnigaldi da Fermo poi Albicejlo de*Buondelraonti Fiorentino; e forse furono quattro i Capitani del popolo : Pietro Forensi da Pistoia, Fnlcerio Calboli da Forlì, Nelo Tolomei da Siena e Sorrisino da Pistoia.—Pertanto in Bologna acquistavano tanta preponderanza i Popoli ed i loro aderenti, che ben si pareva come da ultimo dovessero salire a dominazione. £ per vero, essendo stato accusato di falsario nella compilazione d'un Istrumento il Notaio Turola degli Albi-roli, costui venne dal Pretore condannato a morte, perchè secondo le leggi appariva delinquente ; ed avendo il popolo saputa la cosa, e mostrato desiderio che Turola venisse condannato, Romeo Popoli , a malgrado del popolo e di molti nobili a lui nemici, sostenne che r Albiroli era uomo d'interi costumi , diligente e religióso nell' adempimento del proprio ufficio, non reo ma confesso reo per lo spavento della tortura e pel dolore degli aculei e del cavalletto ; degno insomma di libertà e non di carcere, e molto meno di morte. In breve , così parlò ardimentoso Romeo de' Pepoli, che alla fine egli solo vinse la quistione, e fosse il Notaio delinquente o no, ricondusselo alla famiglia.
Avendo in quest' anno Matteo Visconti di Milano ottenuta la signoria di Vercelli, e minacciando
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