Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIConsiglio Bolognese che loro concedesse l'elezione d' un dottore felsineo per uno o due anni, col salario congruo a'maestri forestieri, e perchè leggesse i Decretali e il Diritto a benefizio di quella Città, eh' era la prima di Toscana in fatto di coltura. E ciò che i Sanesi dimandarono , ottennero.
Pertanto, essendo già mancato Giovanni di Bo-nandrea famoso dottore e maestro di Rettorica , laonde lo studio di quest'arte era molto scaduto fra noi; il Consiglio Felsineo, acciocché la Città restasse nel suo primo onore di vera e degna madre degli studii, elesse in posto del defunto Giovanni , Bartolino di Benincasa da Canullo , che già era stato discepolo, poi ripetitore del defunto Giovanni. Il qual Bartolino spiegava ed illustrava Marco Tullio da mezzo Ottobre alla Pasqua, poi insegnava a comporre sui Classici Latini ed a formare Epistole, e chiudeva le lezioni a san Michele di Settembre. Questo maestro siedeva in Cattedra nel palazzo de' Notai, e riceveva lo stipendio al Natale ed alla Pasqua. — E Pietro Artusini fu eletto a spiegare i Decreti ; e Jacopo Bel visi, con Pietro Cerniti e Giacomo Buttrigari salirono in cattedra a spiegar la ragione civile. Oltre di che il Mondino, ed Alberto, e Peregrino de'Cristiani, e Bettuccio, e Giuliano di Jacopo , e Guidone , e Castellano, tutti da Bologna, insegnavano Medicina. Senza dire di Pietro de'Boattieri e di Giacomo dal Guazzatoio , i quali insegnavan Notarla. — Così ad un tempo aveva Bologna quattordici insigni maestri.
Frattanto che la Città nostra andava sì ricca di maestri, cui s* aggiungeva Antonio de' Virgili professore di latina poesia, nacquero dissensioni fra il popolo e la parte Geremea, a toglier le quali vennero nominati tre Sapienti di ogni Tribù della Città, e le dissensioni, mercè di loro, furon tolte.— E in sullo scorcio dell' anno, tre Capitani nostri con trecento balestrieri mossero ad aiuto de' Reg-
Siani, eh' erano in ruggine con quei da Canossa, a Fogliano, da Sassuolo, e con Azzone Rodiglia:
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