Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIii
i quali non avrebbero voluto che godessero gl'indulti ed i privilegi loro. Laonde costoro perturbavano assai la quiete dello Studio, e per tal cagione gli studenti medesimi supplicarono al Pontefice per esser liberi nel godimento pacifico di quanto era stato loro conceduto. Ed il Pontefice scrisse una lettera ai reggitori di Bologna nella quale riconfermava le immunità ed i privilegi allo Studio nostro , ed assicurava per cinque anni venturi, pacifico e riposato vivere a tutti, e maestri e scolari dell'Archiginnasio. Questa fu provvidenza del Pontefice : altre ne procacciarono i nostri magistrati. E prima di tutto ripararono la racchetta £ Mon-teacuto, la quale minacciava rovina per una parte: e riparavano pure la Chiesa delle Vergini sul Monte della Guardia. Terminarono il Palazzo del Comune , fortificandolo quanto meglio potevano, ed all'esterno e nella parte interiore; oltre di che vi fu compiuto il portico quadrilatero che gira attorno al cortile. Vennero poste buone guardie al Castello di Baragazza; e mille e dugento cavalli furono aggiunti alla milizia della Città. Poi si munì di soldati e di Capitano il Castello di Casalecchio di Beno, il quale per lo addietro non fu mai guardato da nessuno. — E vennero pietosamente sovvenuti dal Senato i Monaci di san Pietro Marcellino, i quali trovavansi oppressi da miseranda povertà. Finalmente venne terminata di fabbricare la nuova torre del Castello di Monteveglio, senza la quale quel luogo importante rimanevasi esposto ad ogni oltraggio nemico.
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