Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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malacconcia difesa. Laonde Corsino, veduto vano ogni sforzo, e temendo troppo la pena che gli darebbero i Giudici ove cadesse vivo in mano de* Bolognesi , volle per fatto proprio anziché d'altri morire: e salito su quel torrione dal quale aveva scagliato il virtuoso Errighetto, giù si piombò nella fòssa, e sotto gli occhi degli assediatori spontaneamente si morì.—Lui spento, si arresero tosto i suoi seguaci, che vennero fatti in brani dalle soldatesche del Malvezzi, le quali ne appesero le membra qua e colà lungo le vie circostanti, con miserando spettacolo. Il corpo poi di Corsino, tratto dal profondo dove giaceva infranto e livido, coli'espressione del furor disperato dipinta ancora sul viso, venne appeso alla porta di quel Castello, che fu teatro delle sue glorie momentanee e del suo per-
estuo obbrobrio : mentre un fratello del virtuoso rrighetto venne dal Consiglio donato di cinquanta fiorini d'oro e di venti corbe di grano, perchè ad un tempo sentisse men nociva la mancanza del maggior fratello, e conoscesse che la fede incorrotta d'Errighetto, se in lui premiare non poteva-si, almeno si volle guiderdonata in qualcuno della famiglia.
Ora, stando sospese pur anche diverse cose che s'erano incominciate a trattare intorno la pace fra il Comune di Bologna e Passarino da Mantova, si decise di eseguirle davvero (4 Febbraio), e prima si volle che si lasciasse libero ogni prigione fatto nella passata guerra, il quale si trovasse nella Città o nel Distretto di Bologna: che si discutesse del forte di Nonantola se fosse a tenersi od a rovinarsi; e se la terra di Panzano e il Castello di Ciano fossero o no da rilasciarsi al prefato Passarino: che si dovesse provvedere alla torre de'Cànoli o de'Ca-nolli, come pure al letto del fiume Panaro. — Intanto Maltestino Malatesti cogli altri ch'erano stati liberati di carcere a Modena, venne a Bologna; ed il Consiglio onoratamente li ricevette, dando loro prova di stima, e mostrando la propria rettitudine ad un tempo.
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