Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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il Consiglio Felsineo tostamente non dava soccorso di soldati, Nonantola trovavasi agli estremi. Ma il Consiglio appunto la protesse, e ne fece esenti da gravami gli abitatori per cinque anni a venire, e per altrettanto tempo diede in guardia la detta terra ai soldati Felsinei.
Entrati in ufficio i Magistrati tutti del Maggio, giunsero a Bologna (9 Maggio) gli Ambasciatori del Legato per cagione di un parlamento che doveva tenersi in Parma, a cui il Senato nostro mandò solenni Ambasciatori : e in questo tempo medesimo la Fortezza ed il Poggio di Caprara vennero consegnati nelle mani dei Felsinei, che vi mandarono bnona guardia ed tin Capitano con soldati scelti fiai migliori.—E nel seguente mese (6 Giugno) Landolfo Caracciolo dell'Ordine dei Minori e Dottore in Saora Teologia, insieme con Bartolommeo Brancucci Dottor di Leggi, arabidue Ambasciatori del Re Roberto e di Carlo suo primogenito e Duca di Calabria, vennero a Bologna per avvisare i Felsinei dell'avvenimento del detto Duca, che movea verso Firenze per umiliare poi gli avversari ed i ribelli della Chiesa : ed esposta la loro ambasciata ricercarono aiuto dai Bolognesi di gente a piedi ed a cavallo; ciò che di buona voglia fu loro promesso. Venne ancora un tale Amerigo Tesoriere del Papa, che somigliante aiuto a nome del Legato adaimandò. Il perchè i Bolognesi radunarono subitamente buon numero di soldati, ed intendendo che i Fiorentini mandavano ad esso Legato trecento cavalli, aggiunsero i proprii soldati a quelli di Fiorenza, e tutti uniti passarono pel territorio di Modena, e furono presto all'esercito del Legato a Parma. Ed ecco Verzuso colla milizia della Chiesa e de'fuorusciti nobili di Modena, de' Rangoni, della Mirandola, di Sassuolo , de' Grassoni, de' Savigna-ni, de'Guidoni e de'Boschetti, e de'loro aderenti a forza entrare nel Borgo di Città Nuova ; onde iproprio bene ed avere. E se
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