Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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ANNO DI CRISTO 1580.
Brandeggi Piccòlomini da Siena fu in quest'anno Rettore o vogliam dire Pretore di Bologna, perchè in tali tempi di continui mutamenti politici, sof-frivan pure continua vicenda fino i titoli de' Mae>-strati Felsinei, quantunque l'ufficio loro sostanzialmente non mutasse. In quanto poi al Capitano, o Maliscalco del popolo, o Vicecapitano, come il Legato Bertrando volle chiamarlo, avemmo pure in quest* anno lo stesso Tommaso Cartari da Reggio', che lo fu anche nell'antecedente.
Il principio di quest' anno volse molto mesto e melanconico, e soffiarono aspri venti e fu acutissimo freddo, cui tosto seguì assai copia di neve per un' intera settimana. Poi mutò vento, intiepidì in brev' ora 1' atmosfera, cessò la neve e cominciò un rovescio di pioggia , che imperversò quasi del continuo per lo spazio di tre mesi. Il Reno gonfiò oltremodo , ruppe nella terra di Bagno ed allagò que' luoghi aperti e piani, con gravissimo danno di quelle genti, che dovettero abbandonare le loro case e i loro campi, e fuggirsi erranti fuor di pericolo con sola la vita; involti nei danni dell'alluvione e della carestia, in preda ai mali fisici che reca seco inevitabilmente un' inondazione duratura ed estesa , in tanta disperazione di migliorar loro stato, molti amavan meglio la morte che sostener quella vita di sì cruda incertezza. E ciò che faceva più terribile la loro condizione , si era che la reggenza di Felsina, lungi dal provvedere ai bisogni fisici della Provincia, che andava incontro a morire di stento per inevitabile carestia , lasciava travedere il danno futuro, e non faceva mostra di studiarne un riparo. Diffatto il Legato Bertrando,
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